La Confederazione Italiana Agricoltori di Alessandria e l’allevatore professionale del pastore maremmano abruzzese Dario Capogrosso hanno unito le forze per realizzare la web serie “…E il cane tornò all’ovile”, dedicata al mondo dei cani da pastore. Accompagnato da Genny Notarianni della Cia, Capogrosso spiega in cinque brevi ma esaustivi video tutto quello che c’è da sapere su questo particolare ambito dell’allevamento, con un linguaggio comprensibile anche da profani del mestiere. Ogni puntata della serie è disponibile sul canale YouTube della Cia, si può trovare la lista completa degli episodi prodotti su pastoretransumante.com e su ciaal.it.
Disponibili sia in versione italiana sia in traduzione inglese, “…E il cane tornò all’ovile” intende valorizzare il ruolo del cane nel settore agricolo e di chi se ne occupa per lavoro. Dopo la prima puntata introduttiva, si parla proprio della figura dell’allevatore cinofilo professionale, “spesso non riconosciuta nella sua validità in Italia” afferma Capogrosso, in grado di riconoscere le diverse razze, comprendere le caratteristiche fisiche e caratteriali di ogni cane e curarne correttamente l’alimentazione e l’igiene.
A questo proposito, in uno dei video si assiste all’operazione di pulizia di un cucciolo di pastore maremmano, compiuta dallo stesso Capogrosso, sempre dispendioso di consigli in corso d’opera. In seguito, si passa dall’allevamento di Sarezzano gestito dall’alessandrino alla Val d’Aosta, dove si approfondisce il rapporto tra il cane e il gregge di animali. Come si adeguano i cani da lavoro in alpeggio? Quali sono i rischi di cui deve tenere conto un allevatore in zone piene di lupi predatori? Qual è la differenza tra cane da guardania e cane da conduzione? Questi sono alcune delle questioni affrontate nel corso della trasferta aostana, sempre con lo stile semplice e immediato che contraddistingue la web serie.
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