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«Ieri pomeriggio ho partecipato al tavolo per la crisi dell’ILVA e ne sono uscito davvero molto amareggiato» è questo il primo commento del Capogruppo di Articolo 1 – MDP in Regione Piemonte che prosegue: «com’è noto solo a Novi Ligure sono stati annunciati 54 esuberi ma il vero nodo è che, come ho già spiegato, l’ILVA di Novi è uno stabilimento in forma e che ha oggi carenza di personale». Lo ha ricordato anche Mirko Oliaro della Fiom: a Novi Ligure ci sarebbe bisogno di nuove assunzioni, ogni giorno infatti una trentina di persone arriva dallo stabilimento di Genova a coprire le carenze d’organico.
«C’è poi – commenta Ottria – l’assurdità resa possibile dal Jobs Act: i licenziamenti e la riassunzione dei lavoratori non in esubero, comporteranno l’annullamento degli scatti d’anzianità e i vantaggi del contratto integrativo; i nuovi contratti poi non prevedranno le tutele dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Se penso a quanti passi indietro abbiamo fatto in questi ultimi anni, in termini di tutela del lavoro e del lavoratore, c’è di che stare male».
«Ciò che fa molta rabbia – conclude Ottria – è che i risparmi ottenuti non andranno in investimenti. Tutto stoppato: niente manutenzione né nuovi progetti; alla faccia dell’industria della produzione e dell’industria che dà lavoro e che fa innovazione. Qui – chiosa il Consigliere regionale di Mdp – siamo al fare cassa per rivendere: è l’industria che fa finanza sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori».

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"