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L’amministrazione comunale ha inoltrato; alla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo del Piemonte; e al Collegio dei Revisori una nota che illustra la situazione finanziaria del Comune di Tortona.

“In sede di salvaguardia degli equilibri di Bilancio 2011 – si legge nella relazione redatta dal Settore Finanziario -; ai sensi dell’articolo 193 del Testo Unico degli Enti Locali; venivano adottate misure per il ripristino del pareggio di bilancio consistenti nell’alienazione di beni immobili comunali per 4;6 milioni di euro. A seguito del bando di gara; in data 20 dicembre 2011; venivano presentate offerte per i due immobili oggetto di vendita; offerte successivamente ritenute non valide per carenza di garanzie”.

Questa situazione; ovviamente; ha portato conseguenze non positive sul bilancio di previsione per l’anno 2011. Dal verbale di chiusura dell’esercizio finanziario 2011; infatti; emerge un disavanzo di circa 7;6 milioni di euro. Un importo che è definito provvisoriamente in quanto; ai fini del risultato contabile di gestione e del risultato contabile di amministrazione in sede di rendicontazione della gestione 2011; è necessario effettuare il riaccertamento dei residui attivi e passivi.

L’elevata consistenza del disavanzo di amministrazione 2011 è dovuta non soltanto alla mancata realizzazione dei proventi delle alienazioni immobiliari ma anche dalla mancata copertura del disavanzo di amministrazione 2010 che è pari a 3;5 milioni di euro.

“In esito ai dati di chiusura al 31 dicembre 2011 la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale presenta quattro parametri negativi – si legge nella relazione -. La verifica definitiva degli stessi avverrà in sede di Rendiconto della gestione 2011. In relazione a quanto sopra esposto vanno inoltre segnalate le conseguenze sulla situazione finanziaria dell’Ente nel suo complesso. Il mancato rispetto del patto di stabilità per il 2011 con la conseguente applicazione delle sanzioni previste dal D.Lgs n. 149/2011; ovvero: la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio pari al 3 per cento delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo pari a circa 980 mila euro; il divieto di impegnare spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio; il divieto di ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; divieto di procedere ad assunzione di personale a qualsiasi titolo; con qualsivoglia tipologia contrattuale; ivi compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione; rideterminazione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza con una riduzione del 30 per cento”.

C’è una carenza di liquidità che ha creato un ritardo nei pagamenti dei fornitori verso i quali; ad oggi; il comune ha partite liquide ed esigibili per circa 13;2 milioni di euro.

“Anche la stesura del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario 2012 risulterà impegnativa. Sul fronte dell’entrata; si dovrà tener conto della notevole riduzione dei trasferimenti dovuta; in parte al mancato rispetto del Patto di Stabilità; e in parte al Decreto “Salva Italia”. Sul fronte della spesa l’Ente sarà chiamato ad una drastica riduzione della stessa in applicazione dei vincoli normativi previsti per gli enti in disavanzo nonché da quelli in materia sanzionatoria per il mancato rispetto del Patto di Stabilità. Inoltre occorrerà trovare copertura al disavanzo di amministrazione 2010 per 1 milione di euro circa come previsto in sede di riequilibrio al Bilancio 2011; nonché a una parte del disavanzo 2011”.

La relazione si conclude evidenziando la necessità “che l’amministrazione comunale adotti misure urgenti e indifferibili in ordine; oltrechè alla riduzione delle spese; al reperimento di risorse che possano assicurare la continuità gestionale dell’Ente; il soddisfacimento graduale delle posizioni creditorie nonché; nel contempo; consentire la predisposizione del Bilancio di Previsione 2012 e la copertura del disavanzo di amministrazione 2011. Tali risorse potrebbero essere reperite nell’ambito delle entrate tributarie ed extratributarie dell’Ente nonché ricorrendo alle alienazioni dei beni patrimoniali disponibili e delle partecipazioni dell’Ente”.

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