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Si chiamano D.F. e A.G.V. i due cittadini rumeni, autisti di un mezzo industriale con targa rumena, che avevano escogitato un sistema per ridurre le spese di viaggio. Avevano fatto installare, sul proprio mezzo, una pompa occultata nella zona riservata al motore e collegata al serbatoio di rifornimento del camion.

In orario notturno, trovato il luogo ed il camion giusto, si sono affiancati a quel mezzo fermo (il cui autista stava dormendo) ed in pochi minuti hanno “aspirato” il carburante dal suo serbatoio, versandolo direttamente nel proprio. In pochi minuti, centinaia di litri di gasolio sono stati recuperati senza spendere un euro. Una pattuglia in servizio di vigilanza stradale, nel transitare all’interno dell’area di parcheggio denominata “Betulle” (ubicata lungo la progressiva chilometrica 28+000 dell’A/26, territorio del comune di Ovada) ha notato un trattore stradale con targa rumena fermo tra i diversi mezzi industriali in sosta, i cui occupanti erano in procinto di riprendere la marcia. L’area occupata dal veicolo industriale rumeno era impregnata di un forte odore di gasolio e gli occupanti hanno dimostrato evidenti segni di agitazione.

Gli operatori della Polizia di Stato, a quel punto, hanno chiesto in ausilio un’altra pattuglia per procedere, in sicurezza, ad un controllo più incisivo e, con l’apertura della portiera del lato destro, hanno rinvenuto, occultati sotto la brandina, una pompa idraulica ed un tubo in caucciù, da cui si evincevano evidenti residui oleosi.
Adiacente al mezzo pesante rumeno, era parcheggiato un veicolo industriale portoghese, con a bordo il solo autista, intento a dormire. Svegliato l’autista, i pattuglianti hanno proceduto al controllo del mezzo, rinvenendo il tappo del serbatoio forzato ed una mancanza di circa 400/500 litri, per un valore tra i 600 ed i 750 euro.
Gli agenti della Polizia di Stato hanno, pertanto, tratto in arresto i cittadini di nazionalità rumena, in quanto colti nella flagranza del delitto di furto pluriaggravato.
Sono stati sottoposti a sequestro i fili elettrici per la rapida connessione della pompa idraulica con la batteria del veicolo, tubi in caucciù, tre cacciaviti di varie dimensioni (con la parte metallica piegata ad “L”) e tre bidoni da 25 litri ciascuno pieni di gasolio.
Dell’avvenuto arresto in flagranza è stato informato il P.M. competente, il quale, non ritenendo di dover chiedere l’applicazione di misure cautelari, ha disposto l’immediata liberazione degli arrestati, in attesa dell’udienza di convalida della suindicata misura precautelare.

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