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Sembra una contraddizione ma non del tutto; provate a pensarci. In questi giorni ci ho provato.
Ho guardato al mio lavoro: sono chirurgo all’ospedale di Tortona e mi occupo di Senologia. Nella nostra realtà questo significa fornire:
1) un ambulatorio aperto al pubblico tutti i giorni con diversi tipi di attività clinica e diagnostica
2) visite e consulenze multidisciplinari
3) attività di ricerca clinica
4) una seduta operatoria la settimana (di solito al mercoledì) dalle otto alle diciassette per gli interventi chirurgici alla mammella.
I semplici numeri che tutto questo produce; per esempio nel 2012; sono:
– 6.600 prestazioni ambulatoriali comprese quelle multidisciplinari
– 308 interventi chirurgici in sala operatoria
– 384 approfondimenti diagnostici microistologici di cui 80 con tecnica VAB
– 45 donne arruolate in studi clinici
Chi lavora in questa Unità di Senologia sa quanto impegno si racchiude in queste cifre; quanta “umanità” rende importanti questi numeri. Concedeteci quindi un po’ di orgoglio….ma il nostro lavoro; ogni giorno ci dimostra che la prima cosa da evitare assolutamente è la p r e s u n z i o n e.
Infatti; c’è sempre il rischio di sbagliare perchè nessuno è infallibile e nessuno strumento o tecnologia sono perfetti; perchè c’è sempre qualcuno che ti ricorda che se lavori a Tortona e non a Milano all”IEO o all’Humanitas vuol dire che non sei poi così bravo; perchè i “lacci e lacciuoli” burocratico-istituzionali richiedono profusione di sforzi e di fantasia per mantenere fede alla consegna del Sistema sanitario nazionale di mettere il paziente al c e n t r o; perchè la revisione di spesa…beh; lasciamo stare; sarà meglio fermarsi. Tutto questo può bastare a rendere l’idea che volevo condividere: cerco di essere umile; la realtà quotidiana me lo chiede; però; proprio perchè me ne rendo conto e ci provo in modo convinto….me ne vanto e ne faccio uno stile di lavoro; condiviso in modo anche migliore da tutti i professionisti che fanno parte dell’Unità di Senologia.
Alla gente chiediamo di starci accanto in questo sforzo di essere umili ma efficaci; efficienti; adeguati; affidabili…
Fra le tante perle che la prof. Rita Levi Montalcini ci ha lasciato; mi ha colpito questa riflessione:
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi; arrendersi alla mediocrità bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva; bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”.
Per il 2013 potrebbe essere un consiglio interessante. Per quanto ci riguarda; vorremmo fare questo percorso.
– continuare ad essere quello che siamo; a fare quello che facciamo e che i numeri un po’ spiegano;
– allinearci a nuovi scenari indicati dalla Rete oncologica del Piemonte quali lo stile di vita con il progetto “GIRO VITA E PREVENZIONE ONCOLOGICA”.
Credetemi; è un gran bel percorso e non sarà facile. Speriamo di farcela ma non da soli; con voi: che ve ne pare? Andiamo avanti?

Maria Grazia Pacquola; Unità di Senologia di Tortona ASL AL

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