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I sindacati CGIL, CISL, UIL e CSA Funzione pubblica e la RSU locale sono concordi nel criticare la “scelta politica” intrapresa dall’attuale amministrazione comunale di Valenza di “chiudere la scuola materna Rota”. “Non si può definire statalizzazione, l’effettiva chiusura di un servizio pubblico“, affermano le organizzazioni dei lavoratori.

“Le conseguenze”, continuano, “saranno l’interruzione a metà del percorso formativo e il fatto che i piccoli utenti si dovranno sparpagliare nelle strutture valenzane a disposizione, non esclusivamente statali ma, per il diritto inoppugnabile di libera scelta delle famiglie, potranno rivolgersi anche a strutture private esistenti”.

Il calo delle nascite e il conseguente decremento delle iscrizioni paventati come motivazione alla base della decisione non sembrano convincere i sindacati, che hanno consigliato invece al sindaco Gianluca Barbero un approccio più cauto: “Sarebbe meglio procedere gradualmente, chiudendo le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, ma portando a compimento il percorso formativo dei piccoli utenti che già sono inseriti nella scuola materna Rota”. Una soluzione che andrebbe a beneficio anche dei “dipendenti comunali che gestiscono il servizio con diversi ruoli e mansioni, per i quali, a onor del vero, è stato garantito il posto di lavoro all’interno degli altri servizi educativi”.

“Come mai questa amministrazione, pur appartenente allo stesso schieramento politico nazionale, facendo questa scelta, vada esattamente nel senso opposto rispetto alla volontà dichiarata dal Governo?”, si chiedono le organizzazione sindacali, facendo riferimento alla recente costituzione di “fondi pubblici per le pari opportunità dell’infanzia dagli zero ai sei anni di vita, a partire dagli asili nido”, ammontanti a una quota annuale di “229 milioni di euro a cui potranno accedere i comuni che aderiranno a tale percorso innovativo”. Tanti soldi “destinati a potenziare la ricettività, la valenza formativo/educativa e la continuità del percorso educativo dai primi mesi di vita dei nostri bambini ai sei anni”.

Quindi, “perché Valenza, che dispone già di un asilo nido e di una scuola materna presso il Rota, procede verso la sua chiusura?”, chiedono i sindacati. “E‘ davvero così determinante la legge dei numeri? E’ davvero così significativo il risparmio che si paventa con la chiusura di questo servizio? A chi serve realmente?”.

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