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Le notizie diffuse oggi; in particolare sulle pagine locali de La Stampa confermano le difficoltà in cui; al momento si dibattono le prospettive di rilancio della nostra economia. Come il Partito Democratico ha più volte denunciato; ad ogni livello; la totale assenza di strategie per la crescita e le forbici cieche di Tremonti stanno affossando anche i più significativi progetti di sviluppo coltivati nel corso degli ultimi anni. Così si spiega la mancanza delle risorse necessarie ad avviare la riqualificazione dello scalo merci alessandrino e la trasformazione in piattaforma retroportuale e logistica di primo livello. In questa chiave; è paradossale che la Regione Piemonte; che nel suo Presidente ha uno dei principali cantori del federalismo; invece di far valere il proprio ruolo verso il Governo centrale; tenti di coprire la realtà; addossando le responsabilità (dopo quasi un anno) alla Giunta precedente. La verità; documentata dagli atti di programmazione facilmente rintracciabili sul sito della Regione; dimostra come per la Piattaforma Logistica Alessandrina la Giunta Bresso; avesse destinato una prima tranche di complessivi quindici milioni di Euro: dieci per la realizzazione della strada di collegamento tra lo scalo merci e la tangenziale e cinque per le prime opere di trasformazione infrastrutturale dello smistamento (ricompresse nel Programma Territoriale Integrato condiviso dal Comune). I rimanenti quindici milioni avrebbero dovuto essere programmati; in linea con gli avanzamenti dei lavori; nellambito della successiva programmazione finanziaria pluriennale della Regione.Tutta questa partita; oltretutto; alimentata attraverso i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (FAS) a regia regionale; è stata nel corso del 2009 formalmente approvata dal CIPE; il quale ha posto come condizione (pena la revoca delle risorse) limpegno del primo dieci per cento dei fondi entro il 31 dicembre 2010. Cosa che; non essendo più al governo della Regione non sappiamo se sia avvenuta. Naturalmente; il nostro auspicio è che la macchina possa rimettersi in moto. Né vorremmo che; a causa del nodo scorsoio di Tremonti; le uniche grandi infrastrutture che si apriranno nel nostro territorio (dopo la variante di Strevi già inaugurata) fossero quelle finanziate e avviate dal centrosinistra tra il 2005 e il 2010 (lultimo tratto della tangenziale di Alessandria; di prossima apertura; la variante di Tortona; in fase di apertura cantieri; le varianti di Morano; Valenza e Novi Ligure; di competenza della Provincia ma supportate da cospicui finanziamenti regionali; allocati dalla Giunta Bresso). Fuori dalle lobbies politiche di primo rango; molto più orientate verso la Lombardia; il Piemonte è di fronte a un evidente rischio di marginalizzazione; che passa anche dal soffocamento delle possibilità di investire nelle sue infrastrutture strategiche (a proposito; che fine ha fatto il progetto del collegamento autostradale Strevi-Predosa?). La ricetta ultradevozionale verso Berlusconi e Tremonti; messa in atto sin qui da Cota; non pare adatta a invertire la tendenza. E anche agli occhi dellopinione pubblica; il giochino di scaricare colpe sui predecessori funzionerà ancora per poco. Perciò; suggeriamo alle destre piemontesi di cambiare registro e di far valere la voce e i bisogni del Piemonte nei confronti di Roma. Se questo avvenisse; saremmo pronti a dare una mano.

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