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Le tecnologie basate sulla realtà aumentata permettono la fruizione e l’interazione con contenuti multimediali attraverso una chiave d’accesso più ricca e coinvolgente. Attraverso la realtà aumentata è possibile arricchire la percezione sensoriale mediante vari livelli di informazioni, elaborate e trasmesse elettronicamente attraverso computer, applicazioni per smartphone e tablet o visori da indossare (Gloogle glass) che, tramite webcam ed appositi software in grado di riconoscere specifici marcatori (AR tag o trackable), permettono la visualizzazione in tempo reale di grafiche, video, audio ed altre risorse, sovrapponendole ad un ambiente esistente o ad una fonte tradizionale. Impiegata inizialmente in ambiti di ricerca, medicina e in campo militare, oggi queste tecnologie AR vengono utilizzate, oltre per gli ormai famosi occhiali Android, per creare applicazioni mobile che facilitano le attività degli utenti, dallo shopping, al lavoro, all’informazione, come le applicazioni che attraverso una semplice scansione di un’immagine di una pubblicità, di un magazine o di un pagina web permettono di sbloccare contenuti aggiuntivi. Negli ultimi anni la realtà aumentata è stata sperimentata anche all’interno dei musei, con lo scopo di creare per i visitatori delle vere e proprie esperienze di interazione diretta con le opere. In Italia i primi musei ad utilizzare queste tecnologie AR sono stati il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini ed il Museo Nazionale di Arte Orientale a Roma, dove, grazie ad un software scaricabile su tablet e smartphone, il visitatore può usufruire di una guida virtuale semplicemente puntando la videocamera sull’oggetto interessato.

Federica Riccardi

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