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Antonio Trentin è solo un ragazzo, appartiene a una famiglia piccolo-borghese del Nord-Est italiano e della guerra non conosce nulla. Il primo conflitto mondiale, lo cambierà per sempre.
E’ questa storia, di un giovane come tanti dei primi anni del secolo scorso, a costituire il filo narrativo di “SOLO #1 – Una vita”, che mercoledì 2 e giovedì 3 marzo verrà proposto a un pubblico di giovani studenti della Scuola Meda di I grado, alle ore 10, al Teatro Besostri di Mede (via Matteotti, 33).
Nonostante sia una replica scolastica, il Teatro apre le porte anche a chi ha voglia e modo di assistere allo spettacolo, a ingresso gratuito.
L’iniziativa è a cura di Quizzy Teatro, di Monica Massone, in collaborazione con il Comune di Mede e la Fondazione Teatro Besostri, che gestisce il Teatro e che ha all’attivo con l’Istituto Scolastico Comprensivo “Massazza” un proficuo rapporto di convenzione didattica e organizzativa.
“SOLO #1 – Una vita” è la storia di un uomo “qualunque”, uno tra i milioni di Militi Ignoti, volti senza nome e corpi senza identità, chiamati a dare vita, sogni e affetti alla causa del “Bene Comune” contro il “Male” a minaccia della “Libertà”, durante la Prima Guerra Mondiale.
Siamo in un periodo compreso tra il 1913 e il 1917 e il giovane Antonio desidera un’emancipazione, un’affermazione di sé stesso e della propria individualità, al contrario di quanto vorrebbero il padre (artigiano calzaturiero e proprietario di un’avviata bottega, ansioso di offrire una stabilità lavorativa al figlio), la madre (donna votata alla “quiete” domestica e al rispetto delle convenzioni sociali), e il “Professore” (conscio di poter giocare “al gatto e al topo” con il destino del giovane, capace di influenzare la riuscita o il fallimento della sua esistenza). Attorno a lui, la compagnia di amici, uniformati a un’esistenza di sorrisi d’ordinanza e risate forzate, a una realtà fredda che Antonio rifiuterà, inseguendo il suo ideale di Libertà attraverso la Guerra.
Per la sua valenza storico-culturale, lo spettacolo è stato scelto quale proposta formativa per i ragazzi delle scuole medie, riconosciuto capace di aiutarli a riflettere su quello che è stato il più grande conflitto della storia moderna, un punto di non ritorno per molte generazioni d’allora.

Lo scorso maggio “SOLO #1 – Una vita” venne proposto sotto forma di studio di spettacolo; ora è arricchito da un Atto III, composto da quattro lettere che Antonio scrive alla madre dal fronte. Con l’ausilio di filmati e altre tecniche narrative molto coinvolgenti, verrà raccontato il “retroscena” della Grande Guerra, quello che spesso è stato taciuto e nascosto.

Monica Massone ha curato l’ideazione e la regia teatrale, mentre nei panni di Antonio ci sarà Fabrizio Pagella.
Un ruolo importante è svolto dal video, che nel racconto, costituisce una linea narrativa parallela rispetto alla storia agita dal vivo. E’ sia video-scenografia, che film in forma “ibrida” perché rispetta la tempistica teatrale e, al contempo, è strutturato a “video-clip” ossia evocativo di circostanze e luoghi. A curare la Regia Video c’è il videomaker novese Daniele Lince, formatosi alla Scuola d’Arte Cinematografica di Genova.
Il supporto tecnico, infine, è a cura di Stefano Moiso.

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