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La Processionaria del Pino (Traumatocampa pityocampa Lepidoptera Thaumetopoeidae) è un insetto (lepidottero) defogliatore che compie una generazione all’anno, le cui larve si nutrono degli aghi di pino (prevalentemente pino nero o pino silvestre, alle latitudini del Piemonte), scheletrizzandoli, sebbene sia facile trovare infestazioni anche sui larici e cedri.

Gli alberi colpiti presentano defogliazioni più o meno accentuate, risultano indeboliti e quindi maggiormente soggetti a ulteriori attacchi anche di altri parassiti.

I nidi (le cui dimensioni variano a seconda del numero di larve) sono immediatamente riconoscibili, già dall’autunnodalla tipica forma a rete di fili sericei – che ingloba alcuni aghi parzialmente erosi e le cui dimensioni variano a seconda del numero delle larve.

Le larve sono ricoperte di numerosissimi peli urticanti che – quando le larve raggiungono il proprio terzo stadio – possono causare alle persone che incautamente tentano di rimuovere i nidi o a coloro che (compresi gli animali domestici, quali in primis i cani) si soffermano sotto le piante infestate gravi irritazioni cutanee alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie e, nei casi di persone allergiche, anche veri e propri shock anafilattici, e quindi in ambito urbano possono costituire un rischio per la salute delle persone o degli animali.

La lotta alla processionaria è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ed è regolamentata dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007.

 

«L’Amministrazione Comunale – dichiara l’Assessore al Verde Pubblico e Welfare animale, Giovanni Barosiniè impegnata con i propri Uffici e Servizi a fornire precise indicazioni ai cittadini, al fine di segnalare i comportamenti più opportuni da adottare per prevenire e contrastare efficacemente il fenomeno causato dalla Processionaria del Pino.

Nella consapevolezza che il problema in parte è stato riscontrato anche nella nostra Città, desidero pertanto rassicurare gli alessandrini che non stiamo affatto sottovalutando la questione, considerando i rischi per le persone e soprattutto per i bambini che entrano in contatto con questi lepidotteri. Il tutto senza dimenticarci degli animali domestici (penso innanzitutto ai cani) che possono notevolmente patire dal contatto con la Processionaria del Pino».

 

Di seguito, si riporta pertanto ciò che viene consigliato se si avvista un nido di Processionaria del Pino:

  • segnalare eventuali casi sospetti su alberi pubblici nel territorio cittadino, inviando una e-mail a [email protected] ;
  • segnalare eventuali casi sospetti su alberi in giardini privati al proprietario del terreno e rivolgersi alla ASL competente per territorio.

Si riportano infine le norme di comportamento per i cittadini, diramate dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, e i comportamenti obbligatori per chi è proprietario degli alberi colpiti.

NORME DI COMPORTAMENTO PER I CITTADINI:

 

  • evitare di sostare sotto i pini e le conifere;
  • non avvicinarsi alle piante che presentano nidi di processionaria e alle larve in processione sul terreno e sui tronchi;
  • non toccare a mani nude i nidi, le larve e la corteccia degli alberi, arbusti o rami infestati;
  • non effettuare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti, ad esempio rastrellamento delle foglie o sfalcio dell’erba;
  • nel caso si rendesse necessario asportare i nidi, proteggersi adeguatamente con tuta, guanti, occhiali e maschera; i nidi asportati devono essere raccolti e bruciati;
  • tenere i cani al guinzaglio e lontano dalle conifere;
  • in caso di contatto, fare tempestivamente una doccia e lavare gli indumenti a temperatura elevata; se il contatto è avvenuto con le mucose, sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli, ecc.)
  • in caso di irritazioni cutanee o congiuntivali, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche, rivolgersi immediatamente al medico.

 

NORME DI COMPORTAMENTO PER I PROPRIETARI DI ALBERI

La lotta nazionale contro la processionaria del pino deve essere effettuata in applicazione di quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007.

Premesso che al momento non esistono interventi che abbattano completamente l’infestazione, nelle aree in cui sussiste un rischio per la salute delle persone o degli animali, a seconda delle disposizioni dell’autorità sanitaria competente, si possono impostare i seguenti interventi:

  • in inverno (indicativamente tra dicembre e febbraio, periodo di norma più freddo) tagliare e bruciare, ove tecnicamente possibile, i nidi larvali che si osservano sulla chioma soprattutto nelle porzioni esterne, operando con la massima cautela e adottando adeguate misure protettive (guanti, occhiali e mascherine). Il taglio dei nidi riduce la pressione esercitata dall’insetto, ma non abbatte completamente l’infestazione;
  • sempre in inverno, se non si riesce a tagliare e bruciare i nidi, predisporre speciali anelli invischiati e abbinati con un apposito sacco per la raccolta delle larve, da applicare attorno al tronco degli alberi infestati, da svuotare di tanto in tanto nel periodo della processione.

Occorre ricordare che, anche se le larve sono all’interno dei nidi, è necessario operare con la massima cautela adottando adeguate misure protettive per la pelle ed il viso.

È consigliato affidare l’intervento a ditte specializzate.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"