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L’influenza – positiva o negativa – dei social network in campo politico è sempre più evidente. Basti pensare alla Brexit, termine coniato e discusso a più riprese sul web, o alla recente elezione di Donald Trump in America. Quest’ultimo in particolar modo è stato accusato dai detrattori di aver sfruttato l’influenza della “nuova comunicazione” – infarcita di bufale, notizie tendenziose e click baiting (contenuto pubblicato con lo scopo è quello di attirare il maggior numero d’internauti e quindi generare rendite pubblicitarie online) – per vincere le ultime elezioni presidenziali contro Hillary Clinton. In Italia questo fenomeno, segnalato in netta crescita, ha coinvolto solo in maniera sporadica il referendum costituzionale.

Vote keyboard key FingerOra, salvo sorprese, le prossime elezioni in agenda sono quelle comunali, che coinvolgono anche Alessandria e altri piccoli centri zona della provincia. Rita Rossa, in quanto sindaco uscente del Partito Democratico (poco meno di 1.500 like sulla pagina provinciale), guida il plotone dei candidati alla poltrona di Palazzo Rosso con i suoi 8 mila “Mi piace” alla pagina personale. Segue il Movimento 5 Stelle (6 mila adesioni), la Lega Nord (3 mila like) e Forza Italia (la sezione giovani ha 1.500 “Mi piace”, 500 in meno rispetto alla pagina ufficiale inattiva da tempo). CambiAmo Alessandria, capeggiata da Vincenzo Costantino, si affida ad un gruppo privato di circa mille persone. Circa la metà di quanto racimolato finora dal gruppo locale di Fratelli d’Italia (300). Con questi numeri è lecito domandarsi se la passione per la politica si manifesterà su piazze reali oppure se i dati virtuali confermano una lenta discesa – secondo la proporzione demografica – di questa nobile scienza.

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