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“Il primo maggio è come una  parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento”

Questo è l’incipit dell’articolo uscito il 26 aprile 1890 sul giornale La Rivendicazione , che sanciva l’ingresso ufficiale in Italia  della festività del Primo Maggio.

A distanza di 123 anni il Primo Maggio rimane una festa importante per i lavoratori italiani e del mondo; perfino in Cina, si in Cina, viene osservata la ricorrenza dei lavoratori.

Nel nostro paese la luce sulla ricorrenza venne offuscata dal Ventennio fascista(1925-1945) periodo durante il quale fu sostituita secondo gli standard del governo per poi risorgere come l’araba fenice dalle ceneri dell’Italia liberata.

Nel 1947 il bandito Salvatore Giuliano ed i suoi uomini aprirono il fuoco sul corteo dei lavoratori della zona della Piana degli Albanesi che protestavano contro i latifondi: undici persone persero la vita in quella che verrà ricordata come la Portella della Ginestra, uno dei tanti delitti irrisolti della nostra storia, uno dei tanti che prevede la collusione tra mafia e poteri istituzionali.

Se l’Italia “è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” ed il Primo Maggio è la festa del lavoro, allora dobbiamo davvero festeggiarla a gran voce, ed il tradizionale concertone  a Roma non è solo uno spettacolo d’intrattenimento, ma un allegoria per ricordarci che siamo tutti sulla stessa piazza e dobbiamo guardare nella stessa direzione.

 

N.C.

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