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Inaugura il 6 novembre a Genova, Palazzo Ducale, la retrospettiva “Edvard Munch”, unica mostra italiana dedicata al grande artista norvegese nel 150esimo anniversario della nascita. E’ curata da Marc Restellini, direttore della Pinacotheque de Paris, che nel 2010 dedicò a Munch una straordinaria esposizione visitata da oltre 600.000 persone. E’ promossa dal Comune di Genova e da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

“Realizzare questa mostra proprio nellʼanno delle celebrazioni e con le enormi difficoltà legate ai prestiti di Munch è stato un miracolo – dichiarano gli organizzatori – La scommessa è stata altissima, ma vedremo opere straordinarie, concesse dai più importanti collezionisti di Munch”.
Il percorso espositivo racconterà tutta lʼevoluzione artistica di Munch con oltre 100 opere. Sono già 40.000 i visitatori prenotati. E molti se ne aggiungeranno, anche per “Warhol after Munch”: una mostra nella mostra in anteprima assoluta per lʼEuropa, una serie di opere realizzate da Andy Warhol e ispirate alla produzione di Munch.

“Munch dipinge ciò che vede – racconta Marc Restellini – ma oltre le proprie paure ha anche una nuova visione dellʼarte che è pura avanguardia e in questa mostra saranno esposte le sue opere più belle, sentite, amate e sofferte”.
Per questo motivo lʼesposizione di Palazzo Ducale è allo stesso tempo rappresentativa del percorso artistico ed esistenziale di Munch, ma anche testimonianza del passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura nuova e audace che contribuisce in maniera determinante a sconvolgere tutta lʼarte del XX secolo.

“La mostra racconta – continua Restellini – un Munch artista che potremmo in qualche modo considerare il contrario di tutto ciò che esisteva fino ad allora. Munch si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con lʼimpressionismo, il simbolismo, il naturalismo per inventarsi una forma di espressione artistica in rivolta contro tutto ciò che sin dalla sua infanzia gli è stato presentato come regola sociale”.

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