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Siamo proprio sicuri che l’acqua in bottiglia sia indicata al nostro organismo? L’acqua minerale in bottiglia; può non essere potabile; insomma?: “Potrebbe non essere indicata per il nostro organismo”; dice il direttore dell’Ato6 (l’autorità che coordina gli enti e le istituzioni in materia di risorse idriche);Renzo Tamburelli.
L’Italia è il Paese in cui consuma maggiormente l’acqua confezionata; merito delle tante sorgenti e demerito di una rete idrica che fa acqua; ma non nel verso giusto.
Scandali; falde inquinate e tante altre schifezze quotidiane hanno via via allontanato gli italiani dal rubinetto di casa. Chi si concedeva al massimo l’Idrolitina nella bottiglia di vetro col tappo ermetico; si è progressivamente spostato sul litro e mezzo in PET; facendo crescere mezza generazione di persone con la convinzione che l’acqua minerale imbottigliata fosse meglio. Invece l’acqua da rubinetto ha diversi vantaggi: “E’ buona e sicura perché soggetta a criteri di potabilità più rigorosi di quelli delle acque minerali”; dice Tamburelli; “Inoltre bisogna considerare che l’acqua del rubinetto è corrente; mentre quella in bottiglia è ferma e spes-so imbottigliata molti mesi prima del suo consumo”. Per non parlare della conservazione dei “cartoni” d’acqua; sia nei negozi; sia a casa. Se le motivazioni ambientali (risparmio sulla plastica; energia e trasporto) non sono suffi cientemente convincenti; provate a pensare al risparmio economico: il consumo pro capite d’acqua è di circa 190 litri all’anno (dati Federconsumatori); pari ad una spesa a cranio di 60 euro. “Con la stessa cifra si potrebbero consumare 125 metri cubi d’acqua; 125 mila litri”. La tariffa 2010 della sola acqua che si beve in gran parte della provincia è infatti di 0;00074 euro al litro. L’acqua “in offerta” può costare 20 centesimi; 30 in media. L’acqua del rubinetto è 400 volte più conveniente. D’accordo; il cloro usato per la depurazione non dà un gran sapore all’acqua domestica; ma si può ovviare lasciandola in frigo; come consigliava l’ex assessore all’ambienteRenzo Penna; che aveva inaugurato le fontanelle pubbliche di acqua minerale; proprio per abituare gli alessandrini a tornare “all’antico”. Da zona a zona anche quella del potabilizzatore cambia gusto. Il cosiddetto “residuo fi sso” è la misura di sali disciolti che; se troppo alti; possono rendere l’acqua non buona o se bassi addirittura “insipida”.
Le acque mediamente mineralizzate si trovano a Casalbagliano-Villa del Foro (676 mg/l; dati Amag 6/2011); a Mombaldone (551); Borgoratto; Cassine; Orsara; Rivarone e Gamalero che arriva a 837 mg per litro. Le acque un pochino più scialbe si bevono a Cremolino; Acqui Terme; Terzo (sempre oligominerali; ma con valori più bassi).Il PH: il range è abbastanza ampio; dall’acido 6;5 al basico 9;9. L’acqua “acida” si trova a San Rocco di Gamalero (ph 6;8); mentre è basica nella zona della Val Bormida. Ad Alessandria è in media 7;5. Per l’alimentazione dei bambini di età inferiore ai 6 mesi si raccomanda di non usare acqua potabile con un tenore di nitrati superiore a 10 mg; sebbene la legge consenta valori fi no a 50. l’acqua adatta ai bebé si beve a Cascinagrossa-Litta Parodi; San Michele-Astuti; e in tutto l’acquese; da Bistagno a Merana. Nache nell’Ovadese e nel novese i nitrati sono molto bassi. Valori più alti sono a Mandrogne-San Giuliano (35;6); Borgoratto (43;4) e Sale (45;5). Tutti i valori delle analisi sono comunque consultabili sui siti web dei gestori.

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