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Dibattito sull’edilizia sanitaria

Si è concluso il 3 maggio con le repliche dell’assessore e il rinvio degli atti di indirizzo in Commissione il dibattito sull’edilizia sanitaria e sulla realizzazione di nuovi ospedali in Piemonte iniziato in Consiglio regionale nella seduta del 26 aprile scorso.
Dopo l’ultimo intervento del Movimento 5 Stelle, l’assessore ha risposto a tutti i principali temi sollevati durante la discussione.
Per quanto riguarda la destinazione delle strutture ospedaliere dismesse, l’assessore ha precisato che lo studio di fattibilità della Città della Salute approvato dal nucleo di valutazione non affida neppure parzialmente la copertura finanziaria alla vendita degli edifici esistenti, poiché questa è collegata alle decisioni del Comune di Torino, che ha competenza urbanistica, e che i ricavi saranno in parte utilizzati per ridurre la durata della concessione o l’importo del canone e per il potenziamento del Cto. Sulle perplessità sollevate da alcuni consiglieri rispetto all’intervento dei privati nel partenariato pubblico e privato, ha poi precisato che “non verrà esternalizzato alcun servizio ospedaliero” ma solo la manutenzione e la gestione del riscaldamento. Infine ha annunciato che entro luglio verranno presentati al Consiglio regionale gli atti sui due ospedali unici dell’Azienda sanitaria TO5 e del Verbano Cusio Ossola, sulla cui localizzazione verrà avviato un confronto in Commissione. Infine, nella sua qualità di Coordinatore nazionale della Commissione Sanità, ha annunciato che, insieme con gli altri assessori alla Sanità, sta lavorando affinché la prossima legge di stabilità stanzi risorse aggiuntive per l’edilizia sanitaria, oltre il fondo, ribadendo comunque che la realizzazione di nuove strutture sarà finanziata, per parte regionale, dalle efficienze prodotte dalle azioni messe in campo in questi mesi.
Al termine delle repliche sono iniziate le illustrazioni dei documenti di indirizzo collegati,  la cui discussione, su proposta del presidente della Commissione Sanità, è stata rinviata in Commissione.
In particolare, si tratta dell’ordine del giorno n. 695, presentato dal Partito Democratico, che impegna la Giunta a incentivare l’elaborazione di studi che consentano di realizzare strutture sanitarie al posto delle esistenti sulla base delle domande di salute dei cittadini e sui quadranti. Tre le mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle: la n. 764, che impegna la Giunta a presentare entro 90 giorni alla Commissione Sanità un’analisi dettagliata sui costi delle attuali strutture, sulla congruità della spesa per la realizzazione delle nuove e sulle modalità di intervento dei privati, e a creare presso la Società di Committenza regionale una struttura di coordinamento per gli interventi di nuova costruzione, manutenzione straordinaria e di riqualificazione energetica dell’edilizia sanitaria piemontese, la n.765, che impegna la Giunta a localizzare il nuovo ospedale unico dell’Asl TO 5 in un’area che non comporti utilizzo di suolo pubblico, e la n. 766 che impegna la Giunta a presentare entro 90 giorni in Commissione una delibera di Consiglio sull’edilizia sanitaria. Collegato al dibattito anche l’ordine del giorno n. 768 del gruppo di Forza Italia sull’ospedale unico dell’area sud del Piemonte.


Ordini del giorno e mozioni

Unanime anche il 686, prima firma di Domenico Ravetti (Pd), che impegna la Giunta regionale “ad accompagnare l’Amministrazione comunale, anche attraverso un sostegno economico finalizzato a studi di fattibilità, in un percorso di riapertura e di reinserimento del Teatro comunale di Alessandria nella rete culturale piemontese, prevedendo eventualmente, in sede di assestamento al Bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e nella nuova programmazione del Par Fsc, risorse adeguate a tali fini”.
Approvato a maggioranza il 689, di nuovo di Valter Ottria, che impegna la Giunta regionale “a valutare di sostenere anche finanziariamente le forme associate di collaborazione tra pubblico e privato in ambito sociale, in quanto sono risultate le più adatte a rispondere ai bisogni sociali variegati, frutto della perdurante crisi economica”.


La settimana in Commissione

Nuova organizzazione dell’Arpa
Nel corso della riunione del 5 maggio è stata presentata in V Commissione (Ambiente) la riorganizzazione dell’agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa).
In rappresentanza della Giunta, l’assessore all’Ambiente che ha illustrato la nuova struttura della rete laboratoristica dell’Arpa.
I laboratori analisi presenti e operativi sul territorio sono passati nel corso del tempo da dieci, sorti su base sub/provinciale, a quattro, uno per ciascun quadrante.
Le sedi operative sono: Alessandria (suoli), Cuneo (biologia ambientale), Grugliasco (aeriformi, residui di contaminanti organici, microinquinanti, prodotti manifatturieri finali o intermedi) e Novara (rifiuti).
L’amministratore regionale ha confermato la volontà di incontrare sul territorio Enti locali e portatori di interesse che hanno formulato osservazioni, oltre che con lo specifico tavolo tecnico, al fine di conseguire al contempo un parere e un testo, che dovrà successivamente essere validato dal ministero.
Il direttore di Arpa Angelo Robotto ha illustrato le novità organizzative rispetto alle normative e alle precedenti esperienze iniziate nel 1993, anno di fondazione di Arpa.
Il progetto prevede, che si elevi e mantenga con continuità il livello qualitativo delle analisi effettuate, sia in termini di affidabilità dei dati prodotti sia in termini di flessibilità di risposta alle dinamiche ambientali.
Tale obiettivo richiede un percorso coordinato che permetta di accedere con tutti e quattro i laboratori della rete attraverso uno specifico accreditamento.
È stato evidenziato un significativo incremento di efficienza nell’anno 2015, sia riguardo al personale del comparto che per la dirigenza, passando rispettivamente da 159 a 130 unità e da 13 a 9 unità.
In conclusione sono intervenuti diversi commissari che hanno richiesto chiarimenti sulla operatività o meno di alcuni laboratori dismessi e sulle attività precedentemente svolte, che hanno subito pesanti ridimensionamenti, sia dal punto di vista territoriale che organizzativo.
I lavori di manutenzione per la ristrutturazione delle sedi dei laboratori ammontano a poco meno di 600mila euro. Tutti i laboratori si occuperanno dell’analisi delle acque del territorio di riferimento.

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