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La plastica invade anche il campo dell’arte con proposte che sfruttano le peculiarità proprie della materia stessa: la leggerezza, la trasparenza, la duttilità permettono di realizzare con facilità opere con caratteristiche cromatiche imprevedibili e dalle forme e dimensioni più disparate. La Mostra «arteinplastica» propone all’attenzione, riservandosi un futuro completamento, alcuni artisti che hanno fatto dell’utilizzo delle materie plastiche la loro cifra inconfondibile.

Marco Lodola realizza sculture luminose sia urbane che d’ambiente, rappresentando immagini pop. Se dunque il plexiglass colorato e/o smaltato è l’elemento base del suo lavoro, rimane sicuramente la luce artificiale la sua cifra. Omar Ronda ha fatto della plastica il suo habitat artistico: con la compressione a caldo di forme ed oggetti naturali realizza i Genetic Fusion, mentre con i Frozen, congela sotto uno strato di coloratissime e materiche superfici di resine plastiche i volti delle grandi icone, da Elvis Presley a Brigitte Bardot a Marilyn Monroe. Non sono quadri né sculture i tappeti-natura di Piero Gilardi, ma frammenti di paesaggio naturale di campagna, di bosco, di mare, di torrente, riprodotti con forme perfette, sebbene con un materiale sintetico come il poliuretano a testimonianza dell’indispensabile presenza della natura. Fantastiche figure, in imprevedibili composizioni, costituiscono gli ironici e critici tridimensionali personaggi di Gianni Cella, realizzati in vetroresina smaltata e proposti con colori forti e pastosi, provenienti da mondi lontani e fantascientifici, con significati a volte ermetici ed irridenti, dalle apparenze ludico festose. Il silicone trasparente e colorato come mezzo per indagare il panorama dell’universo microcellulare e biomorfo: le tridimensionali sculture di Vittorio Valente, rivestite di similpelle siliconica, si presentano come Dermascheletri, Guerrieri Silenziosi, Virus o Batteri, mentre le tele delle Cellule e le Griglie creano suggestive composizioni. Le percezioni dei colori, il movimento virtuale con il coinvolgimento dello spettatore, sono alla base della sperimentazione cinetica di Franco Costalonga: Oggetti Cromocinetici e Gradienti di Luminosità. L’assemblaggio di particolari frammenti plastici, derivati da oggetti di uso quotidiano o da piccoli giocattoli, costituisce la particolare tecnica utilizzata da Lady Be per realizzare i suoi mosaici contemporanei: le immagini di Dalì dei Beatles o di Marilyn ripropongono una certa atmosfera pop.

Una mostra all’insegna della contemporaneità, con protagonista una materia, la plastica, che ha portato profondi cambiamenti sia nella produzione seriale sia nella ricerca artistica, diventando così una vera e propria Icona del Novecento.

La rassegna, che si inaugurerà con un brindisi di benvenuto sabato 16 aprile alle ore 18 e si concluderà il 7 maggio 2016, si potrà visitare nei locali della Globart Gallery di via Aureliano Galeazzo 38 ad Acqui Terme il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.30 e gli altri giorni su appuntamento telefonando al numero 0144 322706 mentre tutte le opere sono anche visibili sul sito: www.globartgallery.it.

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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