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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato inviatoci dalla Lav di Alessandria:

Da qualche tempo la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – della provincia di Alessandria, insieme alla locale Confagricoltura sta promuovendo una raccolta di firme per l’abbattimento dei caprioli che – al pari dei cinghiali in questi giorni – sempre a detta delle confederazioni stesse, avrebbero causato ingenti danni al settore agricolo.
Stanchi delle annose polemiche che – come animalisti – ci vedono contrapposti ogni anno a queste categorie, ci limitiamo a ricordare ai cittadini piemontesi che la Regione ha sempre rimborsato i contadini per i danni cagionati dalla fauna selvatica. Tutto ciò, in spregio alle tante soluzioni di tipo definitivo che, sempre noi delle associazioni a tutela dei diritti animali, continuiamo a proporre inascoltati alle Amministrazioni Regionali e Provinciali: i metodi dissuasivi, per esempio, come pure la sterilizzazione chimica.

A questo proposito, infatti, abbiamo più volte segnalato l’esistenza di un vaccino già sperimentato in altri Paesi, che permetterebbe di sterilizzare i cinghiali attraverso esche specifiche (apribili solo dagli ungulati), senza colpire le altre specie. Un analogo trattamento, inoltre, è stato sperimentato con successo per i caprioli.
Invece, per salvaguardare i soliti meschini interessi di bottega neppure troppo velati, i rappresentanti politici di tutti i colori, in perenne “caccia” di voti, preferiscono assecondare la potente e anacronistica lobby dei cacciatori di esseri viventi, predisponendo piani di contenimento e di selezione. Ossia – indipendentemente dai miserabili eufemismi con cui sono definite – carneficine gratuite nelle quali, ogni anno, si massacrano (inutilmente, giacché il problema si ripropone la stagione successiva) migliaia di incolpevoli animali.

Ma l’altra vera ragione a giustificazione di questa strage assurda – ancora più importante di quella legata al consenso elettorale dei “pochi, ma forti” – è di natura economica: per cacciare, infatti, la categoria dei cacciatori paga ingenti tasse agli Enti Locali, recuperate poi tramite la vendita diretta per scopi alimentari delle prede uccise, così come di recente è stata consentita dalle Autorità preposte. L’ennesimo regalo alle doppiette, insomma.
Tutti ci guadagnano, quindi, tranne gli animali che per favorire questo squallidissimo e ormai riconosciuto andazzo pagano con la loro vita.

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