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Che la storia non abbia insegnato nulla e che la teoria dell’evoluzione di Darwin sia un’utopia per l’essere umano è un dato di fatto; l’umanità continua a fare le guerre e le nazioni a produrre e vendere le armi. Mettendo da parte morale e convinzioni ideologiche è innegabile che ciò sia sintomo di inciviltà e di conclamata barbarie. L’Italia è fra i maggiori paesi produttori e venditori di armi con Finmeccanica e Beretta; la prima; fino a qualche tempo fa sembrava l’Azienda; poi è arrivata la magistratura e il mito italiano sembrerebbe pieno di ombre e in linea con la corruzione generale; la seconda; può contare come azionista nientemeno sulla banca del Vaticano; il luogo deputato alla pace eterna ma anche terrena. Transeat; siamo uomini di mondo e il mondo va così! Il paradosso; però; è che con tali prerogative dovremmo essere ricchi; molto ricchi; è sempre stato così; i paesi produttori e venditori di armi sono ricchi; invece noi siamo poveri; sempre più poveri perché; come nelle migliori dittature del centro Africa; i traffici di armi da noi arricchiscono soltanto alcuni; grazie a commesse miliardarie su cui l’intermediario internazionale prende provvigioni da capogiro; insomma al posto del rais ricoperto d’oro; da noi è l’oligarchia dei soliti noti che mangia; mangia; mangia e non soltanto le brioches. Il dettaglio è che a fare da intermediario sarebbe un uomo istituzionale; un politico di rilievo come Scajola e le sue relazioni con Panama; Brasile e Russia. La magistratura farà luce; intanto il paradosso resta e qualcuno ce lo dovrà spiegare; produciamo e vendiamo armi ma siamo poveri.

Fausta Dal Monte

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