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Impegnare la Giunta regionale del Piemonte “a presentare nel più breve tempo possibile il nuovo Piano di risanamento della qualità dell’aria, la cui ultima versione risale a quattordici anni fa” e il Consiglio regionale a invitare il Governo “ad aumentare le risorse economiche da destinare al trasporto pubblico urbano ed extraurbano, finanziando ulteriormente il fondo nazionale per il rinnovo del material rotabile; a definire, a seguito d’intesa in sede di Conferenza unificata Stato-Comuni-Regioni, una norma che preveda il rilievo e l’analisi delle emissioni in aree geografiche omogenee e l’istituzione di una cabina di regia che valuti, a seguito dei primi giorni consecutivi di superamento dei limiti medi giornalieri della presenza in aria delle sostanze inquinanti, misure che progressivamente limitino il maggior numero di emissioni inquinanti, a partire dal traffico veicolare privato; a nuovi controlli sulle emissioni reali degli autoveicoli, applicando immediatamente i nuovi criteri di prova per l’omologazione dei veicoli immessi sul mercato”. È quanto si propone l’ordine del giorno presentato dal primo firmatario Marco Grimaldi (Sel), approvato dall’Assemblea regionale nella seduta di lunedì 28 dicembre.

Dopo l’illustrazione del documento il presidente della Giunta regionale Sergio Chiamparino ha annunciato il prossimo incontro – mercoledì 30 dicembre – dell’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia con il Governo e sottolineato l’importanza di “evitare il rischio dell’emotività di breve periodo per mettere in atto strategie capaci di rivelarsi efficaci ed efficienti sul medio e lungo raggio. Da quando vengono condotte le rilevazioni articolate, il miglioramento di tutti i parametri su Torino è indiscutibile: per questo devono essere incoraggiate politiche adeguate dal teleriscaldamento al passaggio ad auto e mezzi pubblici meno inquinanti. Per quanto mi riguarda, intendo proporre alla Conferenza unificata Stato-Città-Regioni di definire aree omogenee per avere centraline omogenee per i rilevamenti e stabilire soglie di allarme cui corrispondano meccanismi e prescrizioni semiautomatici in caso di necessità, lasciando comunque ai sindaci, in ultima istanza, decidere se firmare per l’entrata in vigore dei provvedimenti”.

Nel dibattito generale sono intervenuti i consiglieri Giorgio Bertola, Davide Bono, Mauro Campo, Giampaolo Andrissi e Stefania Batzella (M5S) che hanno sottolineato gli effetti limitati che caratterizzano tanti provvedimenti. “Quando è in gioco la salute – hanno evidenziato – bisogna avere il coraggio di ricorrere anche a decisioni impopolari. Fossero stati attuati in passato provvedimenti più concreti non ci troveremmo in questa situazione. Stiamo ancora a parlare di emissioni di particolato e di sforamenti dei parametri e di come migliorare una situazione che avrebbe già potuto essere risolta. Prevedere l’introduzione del bollo per le auto ecologiche, inoltre, non sembra l’iniziativa ideale per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria”.

Antonio Ferrentino e Silvana Accostato (Pd) hanno ricordato che già in passato sono state effettuate scelte importanti, a cominciare dal teleriscaldamento – Torino è la città più teleriscaldata d’Italia – e dall’introduzione delle auto elettriche. “La proposta del presidente Chiamparino – hanno dichiarato – merita di essere avanzata. È necessario, però, sfrondare il confronto e la discussione dalle polemiche politiche e far sì che tutto non ruoti solo intorno a Torino”.

Per Alfredo Monaco (Scelta di rete civica) stiamo vivendo “una fase di emergenza che non può essere addossata alle sole responsabilità del presidente Chiamparino. È necessario un ragionamento in cui tutte le aree accordino rappresentatività ai propri rappresentanti istituzionali per concertare soluzioni efficaci e rispondenti alla struttura e alle necessità del territorio”.

L’assessore all’Ambiente Valmaggia ha annunciato che entro il 2016 il Piano regionale per la qualità dell’aria verrà approvato, ha riconosciuto che la regione “sta vivendo un momento difficile d’emergenza” e ha ribadito che “i dati sul lungo periodo confermano che in Piemonte la situazione degli sforamenti è molto migliorata. Il tema più urgente è ora quello del trasporto pubblico locale attraverso l’acquisto di mezzi pubblici a metano e di bus elettrici e l’incremento del car sharing elettrico”.

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