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Un pubblico numeroso ha affollato la sala conferenze della Biblioteca Civica dove ieri pomeriggio, lunedì 2 dicembre, si è tenuto il Consiglio Comunale aperto dedicato al Terzo Valico ferroviario. Francesco Moro, primo firmatario della richiesta di seduta aperta (sottoscritta anche dai Consiglieri Bertoli, Ciliberto, Malfettani, Sofio e Zigrino) ha aperto la riunione ribadendo la sua contrarietà all’opera per l’impatto devastante sul territorio.

Subito dopo, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Enzo Garassino, ha illustrato tutti i passaggi effettuati dal Comune di Novi Ligure in questi anni, a partire dalla delibera del 2005, le cui prescrizioni sono poi state assunte quasi totalmente dal Cipe, fino ad arrivare alla richiesta di moratoria e alle ultime iniziative prese per tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori.
All’incontro era presente anche Walter Lupi, Commissario Straordinario del Governo, il quale ha spiegato che la suddivisione dell’opera in lotti costruttivi, e non funzionali, ha l’obiettivo di reperire più facilmente i finanziamenti necessari alla realizzazione. Lupi, inoltre, ha ribadito che il Governo considera strategico il Terzo Valico e che si tratta di un’occasione da non perdere in un momento di crisi e di scarsi finanziamenti. L’Ing. Daniela Lezzi (Rfi) ha parlato della necessità di realizzare linee ferroviarie più moderne e flessibili per spostare il traffico merci dalla gomma al ferro e ha confermato il finanziamento dei primi due lotti costruttivi, così come l’intenzione del Governo a finanziare i lotti successivi.
La posizione della Provincia di Alessandria è stata illustrata dall’Assessore ai Trasporti, Graziano Moro, il quale ha chiesto di non iniziare gli scavi prima che non si sia in possesso di tutte le garanzie dal punto di vista ambientale. Moro, inoltre, ha ribadito che l’opera dovrà avere una ricaduta strutturale sul territorio, ad esempio attraverso uno sviluppo della logistica.

Diversi sono stati gli interventi del pubblico. In particolare, Mario Bavastro (Circolo Legambiente Val Lemme) e Gianni Repetto dell’Afa (Amici delle Ferrovie e dell’Ambiente) hanno sottolineato le criticità dovute essenzialmente alla presenza di amianto e ai rischi per le fonti idriche.
Alberto Mallarino, rappresentante dei Comuni all’interno del tavolo tecnico regionale, ha confermato che è stato elaborato il Protocollo di gestione rischio amianto. Il documento, che sarà presentato a Carrosio prossimamente (probabilmente il 14 dicembre) prevede diverse misure di sicurezza, tra cui sistemi di rilevamento per la presenza di amianto in roccia, nei cantieri e lungo i percorsi di trasferimento del materiale di scavo.

Dopo gli interventi dei Consiglieri, ha chiuso la seduta il Sindaco, Lorenzo Robbiano, il quale ha prima replicato ad alcuni punti emersi nel dibattito: «Ritengo utile questa riunione. Ascoltare opinioni diverse è importante e terremmo conto anche degli interventi critici. Non accetto, però, la politica del sospetto riguardo appalti e consulenze». Invitando ad abbassare i toni, ha sottolineato: «In più occasioni abbiamo criticato la legge obiettivo, che di fatto espropria i Comuni della propria autonomia. Ci siamo adeguati di conseguenza, cercando di salvaguardare il territorio nel pieno rispetto delle leggi».

Robbiano è poi entrato nel merito del progetto richiamando la proposta di eliminazione dello shunt avanzata dal Comune di Novi Ligure: «È un fatto importante per due motivi. Innanzitutto si elimina una parte del tracciato che misura circa 6 chilometri e mezzo, con risparmio di spesa e soprattutto di territorio. Inoltre, lo scalo di Novi S. Bovo sarebbe alimentato in maniera migliore, creando nuove possibilità di lavoro e di sviluppo, non in concorrenza con le altre città del basso alessandrino, bensì sarebbe complementare agli altri territori. Il progetto di eliminazione dello shunt – ha spiegato Robbiano – è già stato elaborato dal proponente l’opera e riteniamo che dopo le feste natalizie vi possa essere un incontro specifico sul tema. Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando anche per fare ulteriori proposte che hanno l’obiettivo di limitare o annullare il consumo del territorio nel basso Pieve». Il Sindaco ha chiesto che venga istituito l’Osservatorio Tecnico Ambientale, organismo ritenuto fondamentale: «Nell’esperienza della linea Torino – Lione, ad esempio, ha portato a diverse modifiche del tracciato». Infine, ha esortato Rfi e Cociv a svolgere una più puntuale attività di informazione sull’opera nei confronti della popolazione e ha ribadito che il passaggio della linea ferroviaria dovrà necessariamente portare ricadute positive sul territorio in termini di sviluppo del settore logistico.

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