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Nella Provincia di Alessandria il servizio sanitario è garantito:

  • dall’Ospedale “S. Antonio e Biagio”, dall’Ospedale Infantile “C. Arrigo” e dal Centro Riabilitativo “Borsalino” che costituiscono l’AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA (ASO) di Alessandria;
  • dalle strutture facenti parte dall’ASL-AL che si occupa del territorio (medici di base, assistenza domiciliare ecc.) e di 5 presidi ospedalieri: Casale M., Acqui T., Novi L., Ovada, Tortona.

È ovvio che, pur essendo l’ASO e ASL due entità burocraticamente distinte, debbano collaborare per garantire il massimo dell’efficienza in base alle risorse disponibili.

Il giorno 17/10/2017 al Consiglio della Regione Piemonte è stata presentata una proposta di accorpamento dell’ASO e dell’ASL (con la creazione, cioè, di un’unica struttura burocratico-organizzativa) indicando, tra le motivazioni, proprio la difficoltà di comunicazione delle due strutture alla base dei problemi di efficienza con spreco di risorse.

La proposta è stata presentata senza aver interpellato i Sindaci dei Comuni della provincia e i rappresentanti degli operatori sanitari delle singole Aziende, ospedalieri e sul territorio (medici, paramedici, dipendenti e collaboratori a vario titolo del servizio sanitario provinciale) che avrebbero dovuto valutare la proposta, esprimere un parere e fornire eventuali suggerimenti.

Premesso che, in base ai termini di legge, il Consiglio Comunale ha responsabilità in merito all’efficienza del servizio sanitario del territorio di competenza, nel timore che l’accorpamento possa condurre ad un’ulteriore impoverimento della sanità provinciale, il consigliere della Lega Pierpaolo Guazzotti il 20 novembre 2017 ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto sia dai consiglieri di maggioranza (Lega, Forza Italia, Siamo Alessandria, Fratelli d’Italia) sia di parte della minoranza (E. Locci per Alessandria Migliore, O. Trifoglio per Quarto Polo e V. Demarte per Gruppo Dema), affinché il Consiglio Comunale esprimesse parere contrario all’accorpamento.

Prima di prendere una decisione in merito, il Consiglio si è adoperato per approfondire il problema attraverso la convocazione di due Commissioni.

In una prima Commissione, sono stati ascoltati i Consiglieri Regionali che hanno sottoscritto la proposta di accorpamento, ma le argomentazioni fornite non sono state completamente esaustive; in particolare, non è stata data risposta sul perché proposte analoghe sono state rifiutate da altre province del Piemonte e sul perché la decisione non è stata concertata con il territorio.

In una Commissione successiva, sono stati interpellati i rappresentanti sindacali di alcune categorie di lavoratori in ambito sanitario (G. De Micheli e P. Mazzucco ANAO, E. Martellini CIMO, M. Minafra CGIL) che hanno espresso parere contrario: solo G. Pistis dell’AMPO non si è pronunciato.

Nel corso degli interventi, tra le varie argomentazioni, è stato sottolineato che un’eventuale declassamento dell’Ospedale di Alessandria contrasterebbe con l’ipotesi di attivare la facoltà di medicina presso l’Università del Piemonte Orientale, dal momento che è indispensabile a tal fine avere a disposizione Strutture di alto livello per la formazione dei futuri medici.

Durante il Consiglio Comunale del 7 marzo 2018 è stato approvato, con il voto di tutti i sottoscrittori di maggioranza e di opposizione sovramenzionati, l’ordine del giorno “Contrarietà all’accorpamento ASL e ASO di Alessandria”. Contestualmente, è stato anche approvato un emendamento con il quale si richiede di effettuare immediata comunicazione dell’esito del voto agli Organismi regionali competenti.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"