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L’annuale classifica redatta da Il Sole 24 Ore sul gradimento dei sindaci stimola considerazioni e precisazioni da parte di chi amministra e si occupa di enti locali. A cominciare da Graziano Delrio; presidente Anci; che sottolinea come sulle scelte di bilancio dei Comuni a pesare ”non sono le nostre promesse o il consenso; ma i diritti e i bisogni dei cittadini. I sindaci vivono di concretezza e responsabilità e si misurano con la fatica della realtà; che è l’ineguagliabile unicità di questa dimensione politica. Sono misurabili non solo dai sondaggi ma dalle persone che incontrano ogni mattina”.
Così l’istantanea che esce dal sondaggio de Il Sole XXIV Ore mostra; secondo il presidente Anci; un giudizio più che positivo verso l’operato della grandissima maggioranza dei sindaci; che si somma al dato di un’altra recente ricerca di Diamanti su Repubblica dove i sindaci mantengono insieme al presidente Giorgio Napolitano l’apprezzamento dell’opinione pubblica; negato ad altre istituzioni.
“Il consenso che molti sindaci riscuotono segnala il bisogno e il gradimento del cittadino per personalità pubbliche che fanno del contatto diretto il loro principale punto di forza. Personalità che sono risultate vincenti grazie a un processo di competizione trasparente che i partiti hanno governato; sostenendo poi lealmente il candidato sino all’esito vincente. Le ultime amministrative hanno dimostrato ancora una volta che la dimensione locale è capace di costruire esperienze politiche innovative; che riescono a coniugare e non a contrapporre la democrazia dei partiti con la democrazia dei cittadini. Continuiamo ad investire sui comuni e sugli amministratori locali”. Soprattutto se capaci; per esempio; di fronte a una crisi economico-finanziaria che continua a fare pesare i propri effetti negativi; di non smettere di operare per fare crescere e sostenere l’economia reale. “Adottando – commenta Piercarlo Fabbio; sindaco di Alessandria – politiche anticicliche. I Comuni non devono essere interpretati come centri di spesa ma di investimenti. Alessandria lo ha fatto; con 138 milioni di euro destinati in questi anni a grandi opere; come il ponte Meier; e altre azioni concrete; pur mantenendo fermo il debito di 150; lasciato in eredità dalla precedente amministrazione.
Politiche fortemente criticate; allora; da chi; oggi; parla invece della necessità ineludibile; oltre alla riduzione della spesa; di privatizzare e alienare il patrimonio. Noi lo facciamo dal settembre 2008; vendendo; per esempio; la concessione delle farmacie e dei servizi Amiu; ricavando importanti utili per il Comune e; quindi; la città che diventa più ricca. Nonostante la crisi; che si può contrastare anche con scelte coraggiose come quella del Gruppo Amag di realizzare; primi in Italia; un innovativo impianto di turboespansione e cogenerazione che permette di fare muovere l’economia; sostenere il mondo agricolo; rispettare sempre di più l’ambiente”.

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