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Preoccupazione in città per la notizia di una eventuale chiusura od una sostanziale modifica organizzativa di alcuni reparti dell’ospedale di Acqui a danno dei cittadini.
L’attenzione è rivolta al mantenimento del punto nascite, all’accorpamento della Cardiologia con la Rianimazione, alla riattivazione della degenza pediatrica e all’applicazione del modello di assistenza per intensità di cure.
Sono stati in molti (compresi esponenti della Rappresentanza sindacale unitaria dell’Asl provinciale) in questo periodo a distribuire i volantini davanti all’ospedale “Galliano” di Acqui contro alcuni tagli delle spese sulla sanità. La richiesta è quella di aprire un dialogo in merito alla riorganizzazione della rete dei presidi ospedalieri promossa dalla Regione e sulla conseguente ricaduta sull’attività lavorativa. Anche l’Amministrazione Comunale di Acqui Terme ribadisce la ferma presa di posizione riguardo alla salvaguardia della Cardiologia dell’Ospedale di Acqui Terme.

 

L’Amministrazione aveva chiesto spiegazioni dettagliate alla Regione in merito alla Direzione dell’Azienda Sanitaria Locale, risposta che non si è fatta attendere e molto chiara da parte dell’Assessore regionale Monferrino durante l’ultima assemblea dei Sindaci tenuta ad Alessandria a fine gennaio: “per ora la Cardiologia non si tocca e non si procederà a nessuna suddivisione con la rianimazione”.
Forti e tranquillizzati da queste spiegazioni, i membri della Consulta della sanità acquese si sono ritenuti soddisfatti, in quanto non sarebbe stato intrapreso per ora nessun passaggio che possa minimamente modificare i reparti di Cardiologia e Rianimazione.

 

 

Giampi Grey

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