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Fedele al suo spirito da battitore libero che l’ha contraddistinto in diversi frangenti della consigliatura appena conclusa, Emanuele Locci ha deciso di presentarsi alle elezioni in qualità di candidato sindaco. In contrasto alla coalizione di centrodestra, unita nel supportare Cuttica, e al suo stesso movimento politico, Fratelli d’Italia, “senza paura”, come recita il suo slogan di battaglia. L’ex consigliere comunale si propone agli elettori presentando ricette chiare sul tema della sicurezza, a cui è particolarmente sensibile: ordinanze contro il degrado della città e il fenomeno dell’accattonaggio, “senza alcuna distinzione se sia molesto o no”, contrasto al business della prostituzione nelle strade, riattivazione del sistema cittadino di videosorveglianza e l’istituzione di un sistema informativo territoriale, in grado di recepire le segnalazioni delle situazioni più critiche da parte dei cittadini. Altrettanto ferma la posizione a riguardo dei flussi migratori (“Alessandria ha già dato abbastanza, ci opporremmo ad altri arrivi, no ghetti”). Per quanto il rilancio dell’economia, fondamentale la revisione del piano regolatore per attirare nuovi investimenti, con il fermo diniego ad altre licenze per la grande distribuzione e l’impegno a limitare il più possibile le aperture domenicali. Sul fronte partecipate, pur in disaccordo con l’attuale impostazione ereditata, Locci non intende disfarla, identificando in Alegas e Aral i due asset principali per la controllante Comune.

Stefano Summa
@Stefano_Summa

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