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C’era un grillo in un campo di lino,
la formicuzza gliene chiese un pochino.
Disse lo grillo: “Che cosa ne vuoi fare?”
“Calze e camicie, mi voglio maritare.”
Disse lo grillo:”Lo sposo sarò io!”
La formicuzza:”Sarò contenta anch’io!”
Ecco arrivato il giorno delle nozze:
un bicchier di vino e tre castagne cotte.
Erano in chiesa e si mettean l’anello,
il grillo casca e si spacca il cervello.
Eran le otto di là dal mare
e si sente dire che il grillo stava male.
Eran le nove di là dalla via
si sente dire che il grillo è in agonia.
Eran le dieci di là dal porto
si sente dire che il grillo era già morto.
Tutte le formiche vestirono di bianco
per accompagnare il grillo al camposanto.
Tutti i grillini vestirono di nero
per accompagnare il grillo al cimitero.
La formicuzza dal gran dolore impazza:
sposa di fresco si ritrovò ragazza!
La formicuzza per il gran dolore
prese uno spillo e se lo ficcò in cuore.

Così recitava la filastrocca del grillo e della formica! Attinenze e similitudini troppo facili, sembra scritta per commemorare il risultato delle elezioni europee. Grillo il grillo e Casaleggio la formica, il matrimonio perfetto per cambiare il mondo, poi il capitombolo per una tegola gigantesca di nome Matteo Renzi e il povero grillo-Grillo non c’è più, la formica-Casaleggio da sola non può far nulla, non le resta che raggiungere il suo amato grillo nella terra del nulla. Si sa, però, che le filastrocche sono suscettibili di interpretazioni e allora la formica potrebbe essere l’Italia se col tempo colui che giustamente, oggi, viene visto come il salvatore della patria, non facesse, non ciò che ha promesso, ma ciò di cui necessita il Paese: un cambiamento radicale, profondo e duraturo di tutto il sistema che ripristini il bene comune guardando unicamente alla collettività e sotterra per sempre particolarismi, interessi di pochi, lobby e oligarchie condite da privilegi ed egoismi.
Ci piace l’idea tradizionale del grillo, quella dell’insetto che canta, che parla saggiamente ed annuncia l’estate e della formica, laboriosa, previdente, solidale per un’Italia che torna all’onestà e ritrova la sua grandiosità.

 
Fausta Dal Monte

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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