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Gentile Sig.ra Milly,
il suo sorriso sul giornale mi dà tanta speranza e le sue risposte mi fanno pensare che lei sia una persona bella.
Per questo motivo mi permetto di condividere una mia riflessione con lei.
Dove è finita la buona educazione? Sono un signore anziano, ma soprattutto d’altri tempi e mi fa male vedere i giovani e i meno giovani non salutare, chiedere permesso, scusa, ringraziare.
Donne e uomini vestiti volgarmente, che parlano urlando, gesticolando e dicendo parolacce.
Dov’è finita l’eleganza, lo stile degli italiani? Eravamo famosi per questo!
Al ristorante vedo ragazzi con i genitori che non sanno stare a tavola.
Le buone maniere aiutano un popolo a vivere meglio e la gentilezza verso gli altri rende la vita più facile. Cosa ne pensa? E come si può ripristinare la buona educazione?
Grazie e scusi per il disturbo.
Cordiali saluti
Matteo

 

Sig. Matteo,
grazie per avermi scritto e per le belle parole che mi ha riservato.
Le riflessioni che ha condiviso con me presentano un quadro perfetto della direzione che sta prendendo la nostra società.
Tutto parte, secondo me, dalla mancanza di valori nei quali vivono i nostri giovani che si trovano ad affrontare ambienti sempre meno attenti alla loro educazione e che dedicano loro sempre meno tempo.
MILLY-INVERNOFrequentemente i genitori sono entrambi impegnati e, lavorando tutto il giorno, delegano alla televisione, al computer o al telefonino la loro funzione di educatori.
I messaggi che arrivano dai media non sono sempre selezionabili e i ragazzi, si sa, sono sempre attratti dalla massa, da ciò che fa moda, da quello che fanno tutti.
Se parlare in modo volgare è moda, allora le parolacce diventano normalità, così anche l’abbigliarsi in modo trasandato e altro ancora.
Insegnare le buone maniere, come comportarsi verso le persone, a tavola e nei vari ambienti è compito della famiglia e, purtroppo, questa talvolta viene a mancare.
E che dire della scuola?
Le maestre e i professori di un tempo impartivano anch’essi l’educazione ai ragazzi, fortificando ciò che già veniva impostato dalla famiglia.
Oggi, parecchi insegnanti non solo presentano una preparazione inadeguata all’insegnamento, ma pur di non andare in contrasto con gli alunni accettano comportamenti errati, accrescendo nei ragazzi la mancanza di consapevolezza. Non sapendo più quali sono i loro limiti, questi confondono sempre di più il bene con il male e, oltre a non essere un bello spettacolo da vedere e da ascoltare, chissà la loro confusione a cosa li potrà portare.
Anche gli oratori hanno sempre avuto una funzione educativa: ricordo, quando ero piccola, che le suore insegnavano piccole regole, dal come comportarsi in chiesa, a come sedersi a tavola, a come rivolgersi con educazione alle persone. Questi bei luoghi oggi vengono, frequentati sempre meno e i ragazzi sono spesso in strada.
Non facciamo, però, di tutte le erbe un fascio; ci sono anche tanti giovani rispettosi e ben educati, anche se “fuori moda”, che vanno controcorrente, io ne conosco parecchi.
Caro Matteo, speriamo che l’Italia ritorni ad essere, come dice lei, famosa per l’eleganza e per le buone maniere e noi per primi non dobbiamo stancarci di combattere per questo.

Un abbraccio. Milly

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