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L’operazione anti-‘ndrangheta portata a termine dalle Forze dell’Ordine nei giorni scorsi ha finalmente aperto un doveroso dibattito sull’effettiva infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso all’interno della nostra società; dibattito per troppo tempo ipocritamente evitato ed ignorato. I cittadini si augurano sinceramente che tale dibattito venga svolto ed approfondito nel modo e per il tempo necessario; perché l’arresto di un consigliere comunale con tali accuse non può certo essere considerato semplicemente un incidente di percorso; ma deve attivare numerosi campanelli d’allarme. Allo stato attuale; con le informazioni disponibili in merito all’inchiesta; e soprattutto con delle accuse che non possono assolutamente essere considerate alla stregua di una condanna; non può trovare una solida base la richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale. Ma d’altro canto non si può certo pensare di risolvere la questione in modo gattopardesco; con la semplice sostituzione del consigliere coinvolto. Egli infatti non è semplicemente un consigliere comunale; ma è un consigliere di maggioranza; uno dei più votati del suo partito; e soprattutto il Presidente della Commissione Politiche del Territorio; con voce in capitolo su atti fondamentali per lo sviluppo urbanistico; sociale ed economico della città e di parti di essa. E’ quindi allora fondamentale dal punto di vista politico; senza volersi sovrapporre al lavoro della magistratura; porsi alcune domande. Innanzitutto qual è stato il percorso e quali le condizioni che hanno portato alla designazione del consigliere coinvolto alla presidenza della citata Commissione Consiliare. Secondariamente occorre verificare tutti gli atti della medesima Commissione adottati sotto l’attuale mandato amministrativo; per capire se alcuni di essi possono essere stati influenzati o indirizzati verso interessi non propriamente trasparenti; e certamente non pubblici. Solo in questo modo si potrà capire fino a che punto l’attività dell’Amministrazione Comunale possa essere stata sviata e compromessa rispetto a fini di pubblica utilità e di servizio alla cittadinanza. E’ quindi sicuramente condivisibile la proposta; avanzata dalle forze di opposizione in Consiglio Comunale; di istituire una Commissione d’Inchiesta sugli atti urbanistici. Tale primo passo rappresenterebbe certamente una chiara manifestazione di volontà verso una maggiore trasparenza e verso la difesa della legalità da parte di un’istituzione locale coinvolta suo malgrado in questa preoccupante vicenda. E solo su queste basi si potranno creare le condizioni per una maggiore attenzione verso la selezione delle candidature e delle classi dirigenti; nonché verso l’attribuzione di incarichi di responsabilità avvenuti in passato forse con una certa superficialità.

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