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L’Anticipo pensionistico (detto anche Ape) è il provvedimento che consente di uscire in maniera anticipata dal mondo del lavoro previsto dal Governo Renzi e che ammorbidisce in parte alcuni aspetti previsti dalla Legge Fornero. Questo provvedimento è destinato a tutti quei lavoratori dipendenti, autonomi e statali a cui mancano meno di tre anni all’accesso alla pensione.

Per attivare l’Ape, sarà necessario applicare un taglio all’assegno di pensione, per una percentuale variabile tra l’1 e il 3 per cento relativamente a ogni anno di uscita anticipata dal mondo del lavoro; tale percentuale, si alza fino al 4 in presenza di assegni più cospicui.

A partire dal 2017 e fino al 2019, potranno beneficiare dell’Ape i lavoratori nati tra il 1951 e il 1953 che decideranno di scegliere la misura di pensionamento anticipato.

Il montante contributivo già maturato contestualmente alla richiesta dell’anticipo garantirà l’importo dell’assegno di pensione; differentemente, il coefficiente di trasformazione sarà invece quello relativo al raggiungimento dell’età pensionabile al fine di garantire un aumento della quota contributiva della pensione.

In pratica, per sostenere l’uscita economica dovuta al pensionamento anticipato, sono i lavoratori stessi che renderanno ratealmente il prestito una volta in pensione attraverso un iter pluriennale stabilito dalla legge. La restituzione del prestito sarà effettuata attraverso un prestito sulla rata della pensione. Secondo quanto previsto dalla legge, i tempi destinati alla restituzione del prestito fatto allo Stato per consentire il recupero del prestito è di 20 anni ma, in caso di morte prematura, non ci si rivarrà sugli eredi del beneficiario.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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