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La riforma del mercato del lavoro è Legge. Al termine di un tormentato percorso di consultazioni e modifiche; il Parlamento in data 27 Giugno 2012 ha definitivamente approvato il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro; fortemente auspicata dall’Europa; ampiamente discussa con le Parti Sociali e vivacemente criticata con un coro unanime; senza distinzioni di schieramento; sia di “addetti ai lavori” sia di non esperti. Si tratta di una riforma segnata da luci ed ombre. Gli ambiziosi obiettivi teorici di realizzare un aumento dell’occupazione e la crescita della produttività; nonché di accorciare i tempi improduttivi sia tra la scuola e il lavoro sia tra l’uscita dal mercato del lavoro e la ricollocazione occupazionale; divergono con la pratica previsione indicata dagli Ordini professionali e dalle Organizzazioni Sindacali. Anche Confindustra; seppur dichiarando che la riforma doveva essere approvata; si è espressa in modo fortemente critico sull’impianto della Legge.

La Legge; al fine di rendere più dinamico il mercato del lavoro e contrastare il fenomeno della precarizzazione; persegue le seguenti finalità : FLESSIBILITA’ IN ENTRATA e FLESSIBILITA’ IN USCITA. Per ottenere questi risultati individua alcune macro-aree di intervento.

Una prima area riguarda gli istituti contrattuali esistenti. L’azione mira a preservarne gli usi virtuosi e a limitarne quelli impropri messi in atto al solo scopo di abbattere il costo del lavoro; aggirando gli obblighi contributivi previsti per i rapporti di lavoro subordinato. Si modifica la disciplina del contratto a tempo determinato e dell’apprendistato mentre il contratto di inserimento viene soppresso. Si interviene sul contratto di lavoro intermittente e su quello del lavoro a progetto e si razionalizza il ricorso alle collaborazioni rese da titolari di partita IVA.

Una seconda area di intervento riguarda le tutele sulla disciplina dei licenziamenti; ove si profilano le seguenti modifiche: comunicazione dei motivi del licenziamento; apposizione del termine per il ricorso giudiziale e tentativo obbligatorio di conciliazione. Il comma 42 dell’articolo 1 della Legge 92/2012 interviene sull’articolo 18 della legge 300/1970; sostituendone i primi sei commi.

Infine; un’altra area di intervento prevede un concreto collegamento fra i vari aspetti del sistema lavoro come il sostegno del reddito; la formazione e la riqualificazione del personale; gli incentivi alle assunzioni e l’ampia revisione del sistema degli ammortizzatori sociali nonché degli strumenti di tutela del reddito. L’articolo 2 della legge n.92; ad esempio; interviene sul sistema degli ammortizzatori sociali; istituendo l’ASP (Assicurazione sociale per l’impiego) che; dal 01 gennaio 2013; andrà a sostituire l’attuale indennità di disoccupazione ordinaria.

Nei prossimigiorni verrà dedicato uno spazio specifico di approfondimento su ciascuno dei singoli articoli della legge e sulle modifiche più significative.

Roberto Barattini

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