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Piccoli passi in avanti sulla questione Ilva dopo il tavolo istituzionale di dieci giorni fa tra Governo, ArcelorMittal , sindacati ed enti locali e regionali a cui ha partecipato anche il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere, il quale ad apertura del consiglio comunale di ieri ha dato spiegazioni  e prime impressioni su quanto detto durate l’incontro. Una trattativa ripresa con qualche piccolo passo indietro da parte di Arcelor-Mittal che secondo il piano presentato all’incontro sembra stia dimostrando la volontà di continuare a produrre per raggiungere i livelli produttivi massimi ottenuti negli anni passati.

Arcelor prevede un investimento di 2 miliardi e 700 milioni di cui la metà riguarderà il recupero ambientale ( non solo a Taranto) il cui completamento è previsto non oltre il 2023 ma sul quale si cercherà di accelerare i tempi. Nella cifra restante d’investimento c’è invece un riferimento che riguarda l’ammodernamento meccanico e l’automatizzazione che prevederà anche lo stabilimento di Novi Ligure il quale, come sottolineato dal primo cittadino, è stato indicato dal rappresentante italiano di Arcelor come strategico per la produzione automobilistica, il che fa sperare in una buona quota di investimenti per il gruppo i Novi. Notizie positive per quanto riguarda gli scatti di anzianità, i quali verranno rispettati nella riassunzione del personale (10 mila unità), ma a rimanere nel dubbio è invece la questione esuberi, la quale – spiega Muliere – sarà possibile esaminare nel dettaglio durante i tavoli locali che verranno convocati da ministro Calenda per i singoli stabilimenti di Novi, Genova e Taranto.

“Il livello dell’attenzione deve essere alto – ha spiegato nel suo intervento il consigliere pentastellato Gallo – finché non si parla di cifre precise e nel dettaglio. C’è ancora in sospeso a Novi la riduzione dell’impianto di elettrozincatura. Se questo sarà in dubbio inizierà una dura guerra”- mentre a preoccupare il consigliere Cuccuru e la consigliera Zippo sono invece le decisioni dell’Antitrust Europeo che, soprattutto per i tempi lunghi di dichiarazione, rischiano di bloccare e mettere a rischio il programma.

“Da parte mia non c’è nessun eccessivo ottimismo ma non rinuncio al dire la mia e a fare domande lecite per lo stabilimento di Novi  e pretendo di sapere per dare delle risposte ai cittadini e prendere posizione. Al tavolo ho anche posto la questione degli indotti, questione che riguarda soprattutto Novi e che ho chiesto di potare a discussione anche nel tavolo locale, non solo per i tempi di pagamento, ma soprattutto per gli arretrati. – ha spiegato il sindaco Muliere, il quale ha inoltre giudicato positivo e da non sottovalutare il fatto che un terzo della produzione d’acciaio in Europa provenga dall’ilva e che con il piano industriale e d’investimenti presentato, anche se ancora da valutare nel dettaglio al tavolo locale, sindacati e lavoratori abbiamo qualche elemento in più sul quale ragionare.

Federica Riccardi