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Si è tenuta la seduta della commissione Sicurezza e Ambiente, diretta dal presidente Daniele Coloris, alla presenza degli assessori Gianni Ivaldi e Claudio Lombardi, del geometra Fulvio Barzizza, ispettore della polizia ambientale, dell’ingegner Testa, dell’architetto Gatti e dei dottori Pasquinelli e Gambino, in rappresentanza delle associazioni “RilanciAMO Alessandria” e “Podisti Ecologici”.

Si è discusso della situazione dei controlli ambientali in merito alle discariche abusive nel territorio di competenza del Comune e della sensibilizzazione sull’importanza della raccolta indifferenziata.

Il presidente Coloris ha aperto il dibattito evidenziando i due problemi riscontrati più di frequente: l’uso improprio del sistema di raccolta rifiuti in strada, dovuto sia per complicazioni organizzative della filiera sia per fenomeni d’inciviltà degli utenti, e la presenza di vere e proprie discariche abusive.

Dopo di lui, il geometra Barzizza ha voluto raccontare la storia del ruolo di “ispettore ambientale”, nato nel 1990 per volontà di Comune e Amiu, per molto tempo noto con il nome di “agente accertatore”. I suoi compiti principali comprendono il presidio territoriale del rispetto dell’ambiente e la tutela dell’igiene e del decoro urbano. Nel gennaio 2011, con il decreto Ronchi, è stato fatto un concorso per otto nuovi agenti accertatori, i quali poi sono entrati nella pianta organica Amiu. Dopo una temporanea sospensione di tale servizio, si è concepita la figura dell’ispettore ambientale, riconosciuta da Federambiente. “Ci fu un altro concorso”- ha ricordato Barzizza- “per trovare nove agenti: l’hanno vinto solo in quattro, due dei quali hanno rinunciato per difficoltà di servizio”. Vista la loro importanza nel monitoraggio degli abusi ambientali, si è deciso in seguito di aggregare gli ispettori ambientali al corpo di Polizia Municipale, dotandoli di una divisa riconoscibile dai cittadini. In conclusione, il geometra Barzizza ha rilevato che si tratta di un “servizio unico a livello nazionale”.

Dopo è intervenuta l’ingegner Testa, la quale ha parlato di “RilanciAMO Alessandria”, iniziativa finalizzata a “ricucire il rapporto tra la cittadinanza e la propria città in stato di degrado”. Nell’ottica di una possibile “istituzionalizzazione” di questo movimento di volontari “a titolo gratuito”, ella ha messo sul tavolo una possibile organizzazione delle forze coinvolte, con gli “Spazzorunners” incaricati di vigilare i percorsi pedonali dei lungofiume e quelli ciclabili e i volontari con la pettorina di occuparsi dei giardini pubblici (come sta già avvenendo ai Giardini Pittaluga, a breve anche agli Usuelli). E’ stata citata anche l’attività di formazione e informazione, in particolare nelle scuole. Tutti i consiglieri e gli assessori hanno ringraziato l’associazione per il grande lavoro svolto senza alcun dispendio di risorse per le casse comunali.

Renzo Penna (SEL) ha condiviso tale giudizio positivo su questa iniziativa di volontariato ma ha ricordato che essa non basta per incidere sulla qualità della raccolta differenziata, occorre, infatti, una visione più “sistematica” della situazione. Tra i punti salienti del suo intervento, la proposta di responsabilizzare amministratori di condominio, occupanti delle aree mercatali, supermercati e gestori delle stazioni di servizio nelle attività di tutela della qualità della raccolta differenziata e di controllo dell’igiene urbana. Non sono mancati inviti a mettere contenitori specifici nei cimiteri, a perseguire la volontà di ritornare al porta a porta e a stimolare ulteriormente l’utilizzo del centro di raccolta di Casalbagliano.

Il responsabile tecnico di Amiu, Lorenzo Masuelli, ha parlato degli ispettori ambientali e del tema dei rifiuti abbandonati nelle discariche abusive, evocato dall’assessore Lombardi. Egli ha ricordato che gli ispettori sono “dipendenti Amiu in distacco al comando dei vigili urbani”. Il contratto di servizio, siglato nel 2005, prevedeva un corrispettivo economico, in seguito negato dall’amministrazione. Per risolvere questa impasse, nel giugno 2012 il direttore dell’azienda dell’epoca, Piercarlo Bocchio, chiese di far rientrare i dipendenti nell’azienda di provenienza. “Nel piano finanziario della TIA sono previsti 90.000 euro per l’attività d’ispettorato”- ha affermato Masuelli- “ma la Ragioneria sta valutando se mantenere o no tale stanziamento”.  Il servizio offerto dagli ispettori è stato definito dal responsabile tecnico di Amiu “molto importante”. Per quanto riguarda i rifiuti abbandonati, si è ripetuto l’impegno dell’azienda nel contrasto di queste situazioni di degrado. Infine, è stato detto che i dipendenti hanno preparato un piano di comunicazione “a costo zero” da sottoporre all’attenzione dei futuri organi decisori della nuova Aral.

Paolo Berta (Insieme per Rossa) ha voluto approfittarne per denunciare le condizioni in cui versano i Giardini Pittaluga, “mal gestiti, sporchi”, invitando il presidente della commissione e l’assessore Lombardi a fare un sopralluogo per accertarne l’effettiva incuria, e la desolazione dei giardini pubblici in queste prime serate estive.

Domenico Di Filippo (M5S) non è stato da meno, avendo segnalato le lamentele degli abitanti dei sobborghi per la mancanza di cassonetti per l’organico e i dubbi sulla qualità della plastica raccolta nei termini di una possibile rivendita ad aziende interessate. Inoltre, egli ha proposto di sostituire i giochi per bambini “rotti e pericolosi”, presenti in alcuni giardini pubblici, con alcuni di quelli che giacciono inutilizzati nei magazzini Amag.

Il dott. Pasquinelli, in rappresentanza dei “Podisti Ecologici”, ha consigliato la creazione di un numero verde per permettere ai cittadini di segnalare eventuali abusi ambientali, affinchè si possa intervenire a sanare tali criticità rapidamente, e ha rammentato, citando un evento avvenuto di recente a Gamalero, l’importanza di una corretta formazione sulla raccolta differenziata.

Roberto Gambino invece ha portato all’attenzione dell’uditorio un’idea attuata a Tortona: l’istituzione di ronde di cittadini che vadano a controllare i cassonetti di una determinata zona e a valutare il livello di corretta raccolta di ogni singolo condominio, minacciando in caso di risultati negativi delle “sanzioni”. Francesco Di Salvo (PD), pur riconoscendo la bontà di questa proposta, ha affermato che essa può avere un significato solo se tornasse il servizio porta a porta in tutta la città.

A seguire, l’architetto Gatti ha posto l’accento sull’aumento considerevole del turismo in città (“+8%”), il che comporta l’esigenza di attuare il maggior numero d’interventi per favorire il mantenimento dell’igiene urbana. Egli ha lanciato l’ipotesi di un ritorno del porta a porta in centro per curarne l’estetica agli occhi degli ospiti, “specchio di come funziona la città”.

L’assessore Lombardi ha chiuso la seduta annunciando che sono previsti in futuro “il ritorno alla raccolta domiciliare” e un meccanismo che valuti la tariffa da pagare sui rifiuti “in base alla percentuale della raccolta differenziata”.

 

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