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Si è tenuta la seduta della commissione Programmazione e Bilancio, condotta dal Presidente Stefano Foglino, alla presenza dell’Assessore alla Programmazione Finanziaria, Matteo Ferraris, e del Ragioniere Capo del Comune, Antonello Zaccone.

 

All’ordine del giorno, pareri su:

  1. Approvazione del piano di alienazioni e valorizzazioni 2012 del Comune di Alessandria (Delibera G.C. n°92), a cura dell’Agenzia del Demanio;
  2. Approvazione del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2012 dell’azienda speciale multiservizi “Costruire Insieme” (Delibera G.C, n°124; presenti in commissione la direttrice di Aspal, Anna Tripodi, e la presidente del CDA dell’azienda speciale, Maria Rosa Gheido)
  3. Approvazione delle modifiche statutarie della spa partecipata Aral conseguenti alla deliberazione G.C. del 6/5/2013 (Delibera G.C. n°139).

 

La discussione sul piano di alienazioni e valorizzazioni è subito rinviata dall’assessore Ferraris e dal Ragionere Capo Zaccone perché è stato segnalato da parte del Demanio un errore nell’elenco degli immobili presi in considerazione (“sono stati inclusi tre locali a carattere commerciale, per cui inalienabili”).

 

Si è passati quindi al tema “Costruire Insieme”, con l’assessore al Bilancio che si è scusato per il ritardo con il quale è stato sottoposto tale punto all’attenzione della Commissione (sarebbe dovuto essere fatto il 30/5). Il maggiore tempo a disposizione ha permesso di “analizzare l’attività ordinaria e straordinaria in un quadro tutt’altro che semplice per lo stato di dissesto”. “Il bilancio”, prosegue Ferraris, “essendo il primo a essere sottoposto a un processo di accreditamento politico e data l’importanza dei servizi in discussione, è stato analizzato dettagliatamente e sottoposto a verifiche da parte dei revisori. Al di là di alcune imperfezioni formali, successivamente corrette dall’azienda, si può parlare di una gestione positiva, capace di produrre utili per 108.996 euro”. Si è aperto subito dopo un dibattito su come utilizzare tale avanzo e l’Amministrazione ha ipotizzato di trattenere a titolo di “compensazione per le spese sociali sostenute dal Comune” circa il 95% di tale cifra.

Davide Buzzi Langhi (PDL) ha fatto richiesta di poter visionare il bilancio per intero e ha domandato se non fosse così possibile aiutare le altre società partecipate in difficoltà. L’assessore ha replicato al secondo quesito affermando l’impossibilità di tale “travaso” per una questione tecnica: il bilancio, infatti, è fatto “a capitoli”, con vincoli che non permetterebbero tale operazione dal punto di vista contabile.  Inoltre, ha continuato, “Costruire Insieme” ha già dato una mano ad Aspal grazie al distacco di alcuni suoi dipendenti presso l’azienda speciale. La mancanza di “futuri contributi per la parte corrente” costringe l’amministrazione ad agire all’interno dei limiti di spesa attuali, al fine di coprire le spese del 2014 e degli anni a seguire.

La richiesta, non soddisfatta, di poter leggere il bilancio 2012 ha portato di lì a poco a un acceso dibattito tra i commissari. Il Ragioniere Capo ha rammentato le difficili condizioni di lavoro degli uffici, in cui “non funzionano le stampanti” (problemi comuni anche ad altre commissioni, come ha confermato Nicola Savi, PD), mentre Giorgio Abonante (PD) ha detto che “la situazione di <<Costruire Insieme>> è a conoscenza di tutti”, pur non negando la liceità di ulteriori approfondimenti.

Ciro Fiorentino (FDS) ha cercato di riportare la discussione in tema, sottolineando che “l’utile prodotto è la dimostrazione della qualità e dell’efficienza dei servizi pubblici”, ma anche che, in funzione di ciò, appaiono contraddittorie le dichiarazioni dell’amministrazione riguardo all’eventuale licenziamento dei precari dell’azienda. “Si tratta di una scelta politica precisa?”, si è chiesto Fiorentino.

Gheorghe Raica (Gruppo Misto) è voluto tornare sulla querelle bilancio domandando perché, nel rispetto delle norme che consentono ai Consiglieri di poter accedere a tutti gli atti, non è stato possibile prepararne una copia digitale da mandare in allegato alla delibera. Tale sollecito ha suscitato la replica piccata di Giancarlo Cattaneo (IDV), il quale ha rivelato che, nella riunione dei Capigruppo svolta ieri (Raica era assente), s’è discusso proprio di quest’aspetto. E’ risultato che, quando v’è scritto che un determinato documento è “posto agli atti”, esso è disponibile presso gli uffici competenti in forma cartacea e non in allegato digitale. Raica ha replicato affermando di non comprendere questo meccanismo e ha reclamato in futuro la digitalizzazione di tutti gli atti.

Riallacciando il fuori programma all’oggetto originale del dibattito, Domenico Di Filippo (M5S), ha ammesso un “problema comunicativo” dovuto alla situazione tecnica del Comune, ma anche appurato che si può entrare nello specifico proprio nelle sedute di commissione. Egli si è rivolto alla presidente del CDA di “Costruire Insieme”, Maria Rosa Gheido, chiedendole quali indirizzi di riutilizzo del “tesoretto” sono stati indicati. Abonante s’è inserito nel solco tracciato dall’esponente del M5S, volendo conoscere qual è il costo medio per utente, se si possono fare confronti con esperienze altrui e se è possibile risparmiare mantenendo gli stessi standard qualitativi.

La dott.ssa Gheido ha iniziato la sua prolusione con una premessa, nella quale ha ricordato di aver sempre creduto nel progetto di Costruire Insieme sin da quando è stato avviato (9 agosto 2012) e ha appreso con disagio il fatto che molti commissari non avessero a disposizione il bilancio dell’azienda. I dubbi sulla legittimità dell’azienda speciale, “comuni a tutti”, sono stati in parte smentiti da un inciso della Corte dei Conti del Lazio (http://www.amministrativistaonline.it/giurisprudenza/corte-conti-sez-contr-lazio-parere-9-gennaio-2013-n-2), nel quale si afferma che “l’azienda speciale, quale ente strumentale dell’ente locale, di cui all’art. 114 del TUEL, non rientra, per espressa previsione normativa, al pari delle istituzioni, tra “gli enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative loro conferite, ai sensi dell’articolo 118 della Costituzione”, di cui al richiamato art. 9, comma 6, del D.L. n. 95 del 2012.” L’obiettivo di riduzione dei costi (intorno al 7%) è stato pienamente raggiunto e superato, essendo arrivati al 17%. Alla domanda di Di Filippo, la Gheido ha risposto dicendo che il consiglio di amministrazione “s’è limitato a suggerire di utilizzarlo per finanziare centri estivi per le famiglie”, nella consapevolezza che, comunque, si tratta di una scelta in mano alla politica e non all’organo di governo dell’azienda. Ella ha infine espresso inquietudine per il futuro di “Costruire Insieme”, chiedendosi se l’aver fatto un utile sia “una colpa” e se s’intende proseguire con questo progetto, e ringraziato i lavoratori, che sono “persone e non solo numeri”.

Abonante ha voluto confermare la bontà della strada intrapresa dalla maggioranza e affermare che i numeri presentati possono aiutare a immaginare nuove prospettive per il servizio.

La dott.ssa Gheido ha ricordato poi la spada di Damocle che pende sulla testa dell’azienda speciale, cioè la riduzione dell’incasso delle rette rispetto al previsto. Nel periodo che va dal 9 settembre 2012 al 17 maggio 2013, sono stati incamerati 474.000, un terzo della cifra prevista. A causare ciò, l’innalzamento delle rette, che ha portato a un calo delle iscrizioni, condizione verificatasi in tutta Italia, come scritto di recente su “Il Sole 24 Ore”, Altro elemento critico segnalato dalla presidente del CDA di “Costruire Insieme” è la divisione delle fasce di reddito, che al momento equiparano introiti distanti tra loro (dai 30.000 agli 80.000 euro). Non si è dimenticato di considerare la voce più significativa del bilancio, cioè il personale, per cui si spendono 1.500.000 euro. “Se si vorrà proseguire”, afferma Gheido, “sarà necessario ridiscutere il contratto di servizio al fine di valutare il peso del personale in distacco funzionale dal Comune”, corrispondente all’incirca a 1.000.000 euro, oltre a costi non pilotabili. “Le scelte di alleggerimento delle spese”, ha terminato, “non sono state fatte per il bene della sola azienda ma del sistema Alessandria in generale”.

Buzzi Langhi non ha nascosto la soddisfazione per il risultato positivo raggiunto dall’azienda, pur rilevando debiti con alcuni fornitori, e ha ribadito l’incertezza su ciò che accadrà, invitando l’assessore Ferraris a chiarimenti sul tema.

Domenico Di Filippo, pur concedendo l’indubbio impatto delle difficoltà del Paese sulla realtà alessandrina, ha apprezzato l’idea di trasferire l’utile al finanziamento di centri estivi ma ha anche ricordato che si dovrebbe superare la logica dell’emergenza iniziando, quindi, a preparare un progetto che vada incontro alle esigenze della città.

Abonante ha confermato l’importanza di abbassare il costo complessivo del servizio, al fine di ridurre le rette e risolvere il paradosso creato da liste d’attesa molto lunghe e riduzioni delle iscrizioni.

In conclusione, l’assessore Ferraris ha indicato come unica via, percorribile la riduzione dei costi. Riguardo all’argomento del licenziamento dei precari, avanzato da Fiorentino, egli ha ricordato che tutto dipende dall’eventuale domanda di questo servizio. Ha inoltre detto che la gestione dell’azienda è stata “sperimentale” ma ha trovato “sinergie con tutti gli altri servizi della galassia comunale.”

La delibera è stata approvata con quattro voti favorevoli e tre contrari.

 

L’ultimo punto dell’ordine del giorno ha riguardato le modifiche statutarie di Aral previste in appendice all’atto, approvato dal Consiglio Comunale, che dispone il passaggio dei lavoratori da Amiu (avviata al fallimento, “su cui il Tribunale si pronuncerà il 20/6”, ricorda Ferraris) all’Agenzia dei Rifiuti Alessandrina.

L’assessore Ferraris ha ricordato che “nell’assemblea straordinaria di Aral, convocata il 30 maggio, il notaio ha ritenuto di procedere con le variazioni statutarie una volta che esse siano state approvate dai Consigli Comunali” dei trenta soggetti coinvolti nella vicenda. Nella delibera si è dunque proposto di “prendere atto dell’istanza di fallimento di Amiu e di confermare tali modifiche dello statuto di Aral”. Con esse, l’oggetto sociale di Amiu (raccolta e servizi accessori) è integrato con quello di Aral (smaltimento), in modo tale da unire la filiera del trattamento dei rifiuti. L’obiettivo è di avere “tutti gli atti pronti prima della decisione Tribunale in merito al fallimento di Amiu”.

Di Filippo ha però ricordato che la legge regionale non prevede l’accorpamento di raccolta e smaltimento e si quindi chiesto come sia stato possibile “aggirare” la norma. “Nessun aggiramento, piuttosto un superamento”, replica Ferraris, sotto la vigilanza della Prefettura e del Ministero del Lavoro, dovuto alla straordinarietà della situazione con il passaggio dai Consorzi agli Ato, la possibilità di “infiltrazioni” di aziende non all’altezza e l’impossibilità di bloccare il servizio in attesa della pronuncia del Tribunale, con danni facilmente immaginabili per l’igiene cittadina.

Secondo Fiorentino, la decisione di far fallire Amiu, “azienda con trent’anni di vita”, ha posto seri dubbi sul destino dei suoi dipendenti, soprattutto se è vero che si è passati dalla prospettiva del “distacco funzionale” a quel del “licenziamento-riassunzione da parte di Aral”. Dubbi che coinvolgono anche il contratto di servizio. A essi l’assessore Ferraris ha risposto affermando la bontà, condivisa dai sindacati, di tale scelta (che non mette a rischio la situazione contributiva e previdenziale dei lavoratori) e il mantenimento del medesimo contratto di servizio, vigente in Amiu, nel futuro soggetto Aral.

Di Filippo ha reclamato il coinvolgimento del Consiglio sulle decisioni da prendere per la nuova azienda, in particolare a riguardo di possibili nuove modalità di raccolta dei rifiuti, tema su cui Ferraris ha espresso la volontà di discuterne con gli assessori all’Ambiente e all’Urbanistica.

Ancora Fiorentino ha espresso preoccupazione sull’ipotesi ventilata di riduzione del 30% delle spese di personale delle partecipate e ha proposto lo spostamento del servizio di raccolta rifiuti dal giorno alla notte per esigenze di risparmio. Se da un lato l’assessore ha rinviato la discussione a una futura seduta specifica, dall’altro ha accolto con interesse l’idea dell’esponente FDS, escludendo sin da subito l’applicazione di tale provvedimento per le strade a traffico veicolare intenso.

Con l’approvazione della delibera (5 voti favorevoli e tre contrari), è terminata la seduta.

 

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