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Raccolti a rischio per il brusco e anticipato innalzamento delle temperature in una stagione particolarmente siccitosa con le precipitazioni dimezzate a maggio che hanno fatto registrare un -51%.

“L’andamento climatico anomalo non consente lo sviluppo e la maturazione regolare delle colture in una situazione di carenza idrica. – afferma il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino – Le coltivazioni sono stressate dall’impennata delle temperature dopo un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima da gelate e poi da grandinate e bombe d’acqua”.

Una situazione agronomica che provoca la maturazione simultanea delle produzioni in campo con difficoltà ad organizzare la raccolta, anche a causa dell’abrogazione dei voucher, e problemi di assorbimento da parte del mercato, nonostante la tendenza all’aumento dei consumi provocata dalle alte temperature.

Nelle campagne c’è la necessità di ricorrere all’irrigazione di soccorso per molte coltivazioni in condizioni di stress idrico dopo che le precipitazioni in Italia sono risultate inferiori alla media del 40,3% ad aprile e del 52,3% anche a marzo ma sono state carenti durante tutto l’inverno con un picco negativo a dicembre, in cui è caduta addirittura il 67% di acqua in meno sulla Penisola.

“Ora l’abbassamento delle falde e lo scarso livello dei bacini preoccupano le imprese agricole – ha aggiunto Paravidino – che si preparano ad affrontare tre mesi bollenti e decisivi per i raccolti estivi ed autunnali con una disponibilità idrica insufficiente”.

Una evidente anomalia che conferma i cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.