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Da qualche ora in Alessandria e provincia è arrivata la pioggia; attesa in questi giorni per scongiurare il rischio concreto di razionamenti dell’acqua e combattere la grave siccità nelle campagne e in città che rischia di far rimanere presto l’Italia a secco; dopo un mese di marzo con precipitazioni dimezzate (-52 per cento) e punte del 70 per cento in meno al nord.

“In riferimento all’arrivo del maltempo – sottolineano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – a preoccupare è il freddo che rischia di danneggiare le piante da frutto che si trovano nella fase critica di fine fioritura”.

La precipitazioni per essere utili devono però devono cadere in modo costante; leggero e durare più giorni mentre i forti temporali soprattutto se accompagnati da grandine provocano gravi danni alle colture primaverili con i terreni che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

“Con il manifestarsi della siccità in questo periodo siamo – precisano Paravidino e Moroni – in una situazione del tutto straordinaria come dimostra lo stato dei principali fiumi e laghi. Ad essere in sofferenza sono i cereali; gli ortaggi; le piante da frutto ed anche gli allevamenti perché manca il foraggio fresco”.

Il crollo delle precipitazioni a marzo 2012 si è verificato dopo che sul territorio nazionale è caduto il 10 per cento di acqua in meno nel 2011; ma a cambiare è stata anche la distribuzione della pioggia con il problema della siccità che colpisce il Nord Italia dove nell’inverno le precipitazioni sono addirittura dimezzate; secondo le elaborazioni Coldiretti sulle rilevazioni Isac Cnr relative al periodo di riferimento 1970-2000.

“I cambiamenti climatici – aggiungono Paravidino e Moroni – impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture; sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

Per questo servono interventi di manutenzione; risparmio; recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali del piano irriguo nazionale; campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua; un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo; ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.

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