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Annata nel complesso soddisfacente per quanto riguarda le uve raccolte nel 2014, anno segnato da un’estate particolarmente difficile a livello climatico. Le abbondanti piogge e le temperature rigide non lasciavano presagire molto di buono agli imprenditori della provincia ma settembre è stato un mese caldo e asciutto, adeguato alla corretta maturazione delle uve, appena prima del raccolto. “Nonostante le caratteristiche dei diverso territori, è evidente la coralità delle considerazioni sui risultati – commenta il presidente Gian Piero Ameglio -; il maltempo che
ha caratterizzato l’estate non era promettente, ma fortunatamente i raccolti sono stati buoni e ci saranno prodotti di qualità anche per il 2014”.
Presenti in conferenza stampa il presidente provinciale CIA Gian Piero Ameglio, il direttore Carlo Ricagni e alcuni produttori delle diverse zone: Alessandro Poretti (per Valli Unite, zona Tortona), Angelo Prando (per Bellati Carla, zona Acqui terme), Marco Tacchino (per Forti del Vento, zona Ovada).
Seguono i dettagli delle valutazioni territoriali.
OVADA
La vendemmia del 2014 certamente non sarà una delle “vendemmie del secolo”. L’andamento climatico ha decisamente messo alla prova gli imprenditori.  Il dato più interessante è la variabilità qualitativa tra i vari areali. L’elemento più significativo che ha fatto la differenza è stato la buona gestione dei vigneti, avvenuta prima combattendo con successo la peronospora e l’oidio, poi diradando e arieggiando i grappoli per favorire la maturazione anche in carenza di sole e di temperature elevate. Questa buona gestione ha comportato costi decisamente più alti per le aziende, dovuti ai numerosi trattamenti – spesso in condizioni difficili – e tanto lavoro per i diradamenti.  Chi ha lavorato bene in vigneto, e con un po’ di fortuna sfruttando un fine settembre “normale”, ha pigiato uve che daranno sorprese positive. Il vino 2014 sarà un vino con un tenore alcolico inferiore alle ultime annate, ma la lenta maturazione dovuta alle basse temperature esalterà i profumi.
La produzione del vino da invecchiamento Ovada Docg, che ha bisogno di una struttura più importante e di una maggiore gradazione alcolica, arriverà solo dai vigneti più vocati con un’ulteriore selezione in vendemmia. Si tratterà quindi solo di una scelta aziendale, in base alle valutazioni delle condizioni del proprio vigneto.  Altro dato da sottolineare è il calo della produzione, che dai primi dati (per le uve Dolcetto) sembra essere tra il 20 e il 30%.  Per quanto riguarda i prezzi, invece, niente di particolarmente nuovo; a fronte dell’aumento dei costi c’è stata una contrattazione sui valori dello scorso anno sotto i costi di produzione. Concludendo, si può affermare che dalle paure e dal pessimismo del mese di Luglio siamo passati ad una vendemmia qualitativamente discreta; il vitigno dell’Ovadese ha dimostrato grande adattamento alle bizze climatiche del 2014.
ACQUI TERME
L’annata è partita sotto cattivi auspici, caratterizzata da un’estate fresca e piovosa, recuperando però notevolmente nel mese di settembre grazie alle condizioni meteo, che hanno regalato tempo caldo e asciutto. Questo ha permesso alle uve di maturare e raggiungere le gradazioni richieste dai disciplinari, anche con punte di gradazione elevate sui vitigni di barbera, cabernet, merlot e albarossa. La quantità è stata inferiore
rispetto agli anni scorsi soprattutto per il dolcetto, ma con buona qualità; gli altri vitigni si sono tenuti nella media. A tutt’oggi non è stato registrato alcun problema da vinificazione, nel complesso si può affermare che è una buona annata.
NOVI LIGURE
Il clima piovoso ha contraddistinto l’estate e questo ha reso più impegnativa la gestione dei vigneti, soprattutto nei confronti degli attacchi di peronospora; ci sono stati attacchi diffusi con cicli sovrapposti. L’andamento climatico del mese di settembre ha però consentito di raggiungere un buon grado di maturazione e le rese sono comunque state soddisfacenti. La Paritetica per il Gavi ha garantito un prezzo del prodotto remunerativo per i produttori di uva.
TORTONA
Quest’ultima vendemmia è stata veramente atipica rispetto al trend degli ultimi 15 anni. Le frequenti piogge, le temperature piuttosto basse che raramente hanno toccato i consueti livelli stagionali hanno rallentando la maturazione come da anni non succedeva con forti rischi di muffe e marciumi. L’andamento climatico non ha reso facile la gestione del vigneto anche a causa degli attacchi di peronospora.  Il mese di settembre ha visto un buon andamento climatico che ha aiutato la maturazione delle uve. Complessivamente le rese sono state nella media. La qualità è
stata medio-alta per i vigneti siti in terreni vocati e con le esposizioni migliori insieme alla attenta gestione del vigneto con riguardo alla selezione già fatta in vigna.  Molto è dipeso anche dalle aree geografiche e dalle disposizioni più o meno ottimali. L’area tortonese è fortunata in questo senso grazie ai venti e alle correnti d’aria che caratterizzano la zona nell’arco della stagione primaverile e negli intervalli tra le piogge le
uve si asciugavano con facilità con rischi di muffe più ridotti rispetto ad altre aree. Per i vigneti di fondovalle e con terreni meno vocati la qualità è stata mediocre.  Ci sono state riduzioni nella resa soprattutto per il Dolcetto ed il Cortese ma nelle zone meglio esposte la qualità è stata buona. Per i vitigni Timorasso e Barbera il grado e la resa sono stati più che soddisfacenti. Chi ha lavorato con criteri di qualità per ottenere
vini importanti ha comunque portato a termine una vendemmia più che dignitosa. Probabilmente l’eccessiva umidità e la carenza di luce daranno ad i vini caratteristiche differenti quello che è stato il trend degli ultimi 15 anni, cominceremo a scoprirlo tra seimesi/un anno, ma una cosa è certa: l’impegno e la cura nel lavoro premieranno chi ha lavorato in tal senso.

CASALE MONFERRATO
Nonostante le condizioni climatiche poco favorevoli, nel casalese la qualità dei vini si preannuncia discreta, con gradazioni che, a dispetto delle previsioni iniziali, si mantengono buone, in generale oltre i 12°. Per grignolino e freisa, addirittura, si può parlare di annata ottima.
Le produzioni, invece, hanno subito un calo di circa il 30 % rispetto allo scorso anno, con percentuali maggiori per il barbera, la cui fioritura è coincisa con un periodo di piogge abbondanti.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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