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«La situazione raggiunta da alcuni alloggi popolari è indecente per un paese civile. È inconcepibile come per tutti questi anni nessuno sia intervenuto con decisione per sanare una situazione che è diventata ormai insostenibile. In pochi mesi siamo riusciti a iniziare e portare a termine già alcuni interventi urgenti che potranno ridare dignità alle persone che ci abitano».

Queste le parole del sindaco Titti Palazzetti all’indomani dei primi interventi urgenti che hanno riguardato gli alloggi di edilizia popolare di proprietà comunale di via Cabiati 4/6. Ma i lavori non sono terminati, perché tra il 7 e il 9 gennaio interesseranno quelli di via Leoni e immediatamente dopo, a partire dal 12 gennaio, quelli dell’ex caserma Solaro di via XX Settembre.

«Appena venuta a conoscenza della grave situazione – ha ricordato il sindaco Titti Palazzetti – mi sono immediatamente fatta carico di trovare una soluzione, a partire dall’Atc che ha in gestione gli edifici. Le condizioni degli stabili, però, non permettevano assolutamente di perdere ancora altro tempo, così con i colleghi della Giunta abbiamo deciso di intervenire direttamente e il più velocemente possibile. E così abbiamo fatto».

Attraverso la stretta ed efficace collaborazione tra i Settori Casa, Patrimonio e Lavori Pubblici, il primo passo è stato il rilievo delle condizioni degli alloggi e delle palazzine, con una particolare attenzione all’ex caserma Solaro: «Grazie al lavoro degli uffici, che hanno potuto contare anche su una professionalità in più – ha spiegato l’assessore al Patrimonio, Carlo Gioria -, per la prima volta nella storia si è riusciti a conoscere la reale situazione degli alloggi. Un lavoro non facile: basti dire che neppure le planimetrie consegnateci dall’Atc erano corrette. Con sopralluoghi e rilievi puntuali, però, siamo riusciti a predisporre tutta la documentazione necessaria per un intervento urgente e preciso che risolvesse una situazione ormai inderogabile».

Si è quindi passati alla constatazione degli interventi necessari; compito svolto dai Lavori Pubblici: «Un nostro tecnico – ha spiegato l’assessore Sandro Teruggi – ha stilato un dettagliato verbale che ci ha permesso di constatare l’urgenza dei lavori e la quantificazione degli stessi. Con circa 45 mila euro riusciremo in brevissimo tempo a terminare i tre interventi, che riguarderanno principalmente la sistemazione delle grondaie per due palazzine e del tetto per l’ex caserma Solaro. L’aspetto più preoccupante dell’intera vicenda è l’aver rilevato la totale mancanza di manutenzione, che ci porta oggi a dover spendere sicuramente più soldi e a tamponare una situazione giunta ormai al limite».

In particolare gli interventi in via Cabiati (già conclusi alla vigilia di Natale) hanno riguardato la pulizia e la sistemazione delle grondaie, che presentavano all’interno erba e foglie con inevitabili tracimazioni di acqua durante la pioggia.

Lavori simili saranno effettuati anche in via Leoni, dove, però, saranno sistemate anche le facciate deteriorate e si rifarà anche il collegamento in fognatura, con il posizionamento di nuovo pozzetto d’ispezione.

L’intervento più consistente, invece, riguarderà l’ex caserma Solaro, con i seguenti interventi: ripassatura di circa 40 metri quadri di tetto, sostituzione di alcune porzioni di controsoffitti, tinteggiature sui ripristini, fornitura, posa di lucernai per uscita sul tetto e installazione di linee vita definitive che permetteranno, nell’immediato, le necessarie riparazioni al manto di copertura, la sostituzione di alcune parti dell’orditura e l’integrazione dei coppi mancanti, e, in futuro, le manutenzioni ordinarie sulla copertura in completa sicurezza.

«È nostra intenzione non fermarci – ha concluso il sindaco Titti Palazzetti – perché non possiamo fare finta di niente e aspettare pazientemente che qualcun altro intervenga: la salute e la dignità delle persone devono essere prioritarie. Quindi, nei prossimi mesi, proseguiremo con i rilievi delle case popolari e programmeremo interventi puntuali. Inoltre il 25 febbraio scadrà la convenzione con l’Atc e la nuova che andremo a stipulare dovrà necessariamente essere ben diversa: dovrà, infatti, tutelare il patrimonio comunale e i diritti dei cittadini che abitano nelle case popolari, sia quelle di proprietà dell’Atc o sia quelle di proprietà comunale e date in gestione».

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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