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Ho ritenuto di confermare il no all’utilizzo della sala comunale della Taglieria del pelo per lo svolgimento di un’iniziativa di Forza Nuova perché chiaramente ispirata a posizioni omofobe e discriminatorie. La teoria del gender è una follia contraria alla libertà. In queste ore hanno richiesto la sala per svolgere il congresso regionale del loro movimento. Per le stesse motivazioni ho confermato il no.

Con queste parole, contenute in un post sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha annunciato il diniego all’utilizzo dell’ex Taglieria del Pelo per un’iniziativa della formazione politica Forza Nuova.

La reazione della federazione alessandrina di FN non s’è fatta attendere, incentrata in particolare sull’espressione “chiaramente ispirata a posizioni omofobe e discriminatorie”, usata dal sindaco nel post e giudicata offensiva:

La Federazione alessandrina di Forza Nuova è indignata per quanto accaduto nelle ultime ore. I dirigenti del movimento hanno presentato alcuni giorni fa la richiesta di usare la sala comunale della Taglieria del pelo per un congresso regionale dibattendo riguardo alla teoria gender che sta spaccando il paese in due.

Il sindaco Rita Rossa non si è limitata solamente a negare l’utilizzo di un locale pubblico a un partito politico nato nel 1997, presente in tutta Italia con migliaia di militanti, legale e riconosciuto dalla repubblica italiana, ma ha pensato bene anche di diffamarlo pubblicamente commentando in un post apparso poche ore fa sulla sua pagina Facebook che Forza Nuova è “…chiaramente ispirata a posizioni omofobe e discriminatorie.”

Nella giornata di giovedì 1 ottobre un dirigente della federazione ha avuto un incontro privato con il sindaco di circa 30 minuti chiedendo spiegazioni riguardo il negato utilizzo della sala e fornendone altrettante in risposta alle accuse mosse dal sindaco nei confronti del movimento, le stesse riportate poco fa sulla sua pagina Facebook.

Forza Nuova Alessandria non resterà in silenzio a subire gli attacchi di un sistema marcio e corrotto, nel quale appare evidente come la libertà di espressione non è valida per tutti dal momento che, se in disaccordo con alcune questioni, si viene etichettati come omofobi, razzisti o peggio, e discriminati in pubblico senza ritegno.

Vorremmo ricordare la statistica dell’indice di gradimento dei sindaci italiani, apparsa non molto tempo fa su “Il Sole 24 Ore”, secondo la quale il sindaco di Alessandria Rita Rossa si conferma ultima in classifica: in altre parole gli alessandrini la ritengono persona sgradita.

Chi riveste la carica di sindaco, e rappresenta un’istituzione democratica, dovrebbe essere tollerante e democratico anche nei confronti di chi non la pensa come lui, come possono essere gli avversari politici.

Ci domandiamo a questo punto se le sue parole sono frutto di un passeggero malore o del suo ignorare totalmente il compito istituzionale per cui i suoi cittadini l’hanno voluta seduta su quella sedia traballante.

La protesta nei confronti di questa decisione è passata dai comunicati stampa alle piazze ieri pomeriggio, quando esponenti di Forza Nuova si sono recati sotto Palazzo Rosso “a manifestare il proprio dissenso verso questo vergognoso teatrino messo in piedi dai soliti noti”.

Anche su quest’ultimo sviluppo, il sindaco Rossa ha ritenuto opportuno rilasciare su Facebook un commento:

Alessandria, capoluogo di un Provincia medaglia d’oro alla Resistenza dice no all’intolleranza, alla discriminazione e alle nuove forme di fascismo. Molti di più’ sono stati coloro che hanno detto no.
Grazie a tutte le antifasciste e agli antifascisti, alle donne e agli uomini che oggi hanno difeso con la loro presenza sotto il nostro Comune le Istituzioni Democratiche nate dalla Resistenza. Grazie anche ai vigili e alle forze dell’ordine che hanno garantito la sicurezza.

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