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Dopo la cedolare secca; a esclusivo favore della proprietà; l’introduzione dell’IMU che non porterà nella nostra provincia aliquote incentivanti per gli immobili concessi in affitto a canone concordato; ora arriva l’innalzamento della pressione fiscale IRPEF sulle case date in locazione per coprire i costi degli ammortizzatori sociali introdotti dalla riforma del lavoro.

Spiega il Segretario Generale del SICET di Alessandria Gian Paolo DEMARTINI: Questo significa che i proprietari; che non hanno aderito alla tassazione dell’immobile in locazione in regime di cedolare secca; si ritroveranno gravato il canone di locazione al 95% del canone percepito anziché al 85% (come era fino ad oggi) e probabilmente scaricheranno questi maggiori oneri sull’anello debole della catena; ovvero gli inquilini; richiedendo canoni maggiorati”.

Il 70% delle famiglie italiane che vivono in locazione – ricorda il sindacalista – hanno redditi inferiori a 24mila euro l’anno (la crisi non aiuta) e questo provocherà sicuramente un incremento della morosità con conseguente crescita degli sfratti. Il Governo ha perso un’occasione per favorire l’utilizzo dei contratti a canone concordato; si poteva eliminare tutta la quota esente per i contratti a canone libero e mantenere l’agevolazione per i soli contratti concordati. Inoltre occorrono politiche abitative; misure di tutela e risorse economiche per quegli inquilini in emergenza abitativa che rischiano di rimanere senza casa. Questa è la proposta che formuleremo a tutti i gruppi parlamentari”.

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