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Manifestazioni di protesta e interpellanze contro il provvedimento limitativo della Asl

Secondo il parere del Tar si tratta di un’ordinanza illegittima

Inizia a far discutere anche oltre i confini cittadini la decisione dell’Asl di chiudere il parco di Villa Gabrielli, a Ovada, ai cani. I più infastiditi sono stati ovviamente i padroni degli animali, che ora non hanno più un posto dove passeggiare insieme ai loro amici a quattro zampe. Nelle scorse settimane ci sono state diverse manifestazioni di protesta per ribadire la ferma volontà di riprendersi un diritto. Che, peraltro, sembra anche stabilito dal Tar. “La sentenza è del 18 maggio 2012” ha dichiarato l’assessore di minoranza Fulvio Briata, già presidente dell’associazione “Pubblica Opinione”, da sempre vicina ai problemi ambientalisti. Si parla di “ordinanza illegittima che vieti l’ingresso ai cani nelle aree verdi pubbliche”. Una situazione davvero paradossale, con il Comune a fare da spettatore a questo scambio di minacce, deleghe e interpellanze comunali tra le due parti. “Su ogni decisione presa dall’Asl su Villa Gabrielli, il Comune non ha nessun potere se non la mediazione” spiegano da Palazzo Delfino.villa-gabrieli-vietata Tra i vari cavilli trovati dai proprietari degli amici a quattro zampe, c’è anche una peculiarità riguardante la proprietà dello spazio verde cittadino. Il parco – che al suo interno ha anche una villa – è di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale e dell’Associazione “Amici del Parco” a partire dal 2002. Nello statuto di quest’ultima, è previsto un punto sottolineato più volte dai cittadini. “L’accesso al parco per i cani è possibile, salvo una situazione di effettivo e concreto pericolo per la salute” è la postilla che fa ben sperare i manifestanti. Che, nel frattempo, non sono rimasti con le mani in mano. “Abbiamo raccolto quattrocento firme – spiega Valentina Bocchi, portavoce del movimento e tra le più attive per la petizione. – Presto le faremo avere a chi di dovere. Riteniamo comunque che la sentenza del Tar abbia un valore notevole in questa vicenda”. Bocche cucite, almeno fino a quando il giornale è andato in stampa, da parte dell’Asl. L’unica risposta sembra essere quel cartello posizionato sul cancello principale del parco, che vieta l’ingresso ai cani. “Non potranno comunque fare delle multe ed elevare contravvenzioni a chi trasgredisce questo divieto” aggiungono le signore del movimento. Oltre alle quattrocento firme raccolte in meno di due mesi, i manifestanti hanno dalla loro Fulvio Briata, consigliere di minoranza che ha già portato la sua testimonianza durante un consiglio comunale particolarmente acceso, e anche diversi sostenitori oltre i confini alessandrini. Si è parlato a lungo, infatti, di un possibile intervento di truppe Mediaset per la trasmissione “L’arca di Noè”, settimanale di approfondimento del TG5 che avrebbe dovuto registrare un servizio poco più di due settimane fa. Questo incontro, anche a causa delle pessime condizioni atmosferiche che hanno inghiottito il centro Nord, non c’è stato e all’orizzonte non sono ancora state formalizzate altre richieste per mantenere vivi i contatti. Le prossime settimane saranno decisive per capire se Palazzo Delfino riuscirà a mediare tra le parti, cercando di trovare una soluzione buona per entrambi. Altrimenti sarà una guerra di ricorsi e di carte bollate. Con l’arrivo della bella stagione, poi, sarà davvero difficile impedire agli amici degli animali di frequentare l’unica porzione di verde rimasta in città. L’impressione è che questa diatriba sia appena all’inizio.

Luca Piana

 

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