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Uno dei mestieri più antichi e allo stesso tempo più indispensabili nella vita dell’uomo è quello del fabbro: la lavorazione del ferro affonda le sue radici europee nel 1400 a.C., quando  la duttilità di questo metallo incrementò la qualità della vita dei popoli euro-siatici. I primi arnesi prodotti dalla lavorazione del ferro furono lance per la caccia, punteruoli per la difesa e rudimentali zappe per lavorare la terra: questi manufatti ebbere un impatto benefico sulla dieta e sull’aspettativa di vita di vari popoli, dagli assiro-babilonesi agli etruschi, passando per greci e romani. Ma il primato nell’utilizzo del ferro va ai sumeri e agli egizi, che già 4mila anni prima di Cristo utilizzavano il ferro recuperato dai meteoriti, distinguibili  dal ferro lavorato per la presenza di nichel nella lega; tra il 300 ed il 2000 a.C il ferro era un metallo costoso e pregiato più dell’oro. Ad Alessandria in via Guasco 142 è presente un piccolo museo privato che sorge dalla passione di Francesco Ianniello, scultore, incisore e disegnatore classe 1931. La passione per il ferro è stata trasmessa nella famiglia Ianniello di padre in figlio per tre generazioni, una passione che ad ora raccoglie 4mila chiavi, armi bianche da lui riprodotte, strumenti di tortura e centinaia di altri manufatti. Per riprodurre fedelmente gli oggetti l’artista ha studiato presso le principali biblioteche europee, per guidare al meglio le sue sapienti mai di artigiano; il museo attira ogni anno 10mila spettatori ed è visitabile tutti i giorni tranne il mercoledì.

 
Nicholas Capra

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