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Inaccettabili i disagi che dovranno affrontare i pendolari che non potranno andare in vacanza

I mezzi pubblici vanno in ferie ma si tratta di sospensione di pubblico servizio

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Con l’arrivo dell’estate, si ritorna a parlare di emergenza trasporti nella provincia di Alessandria, soprattutto nel territorio al confine con la Liguria.
Questa volta ad essere interessata non è la rete ferroviaria – che, secondo indiscrezioni, potrebbe tornare attiva sulla linea Ovada-Alessandria a partire dal prossimo anno – ma il servizio pubblico degli autobus. Ad essere particolarmente colpito, ancora una volta, è il territorio ovadese, con inevitabili ripercussioni sul novese e acquese.
Dal Comune di Ovada, infatti, non sono arrivate buone notizie sul futuro della Saamo, l’azienda di trasporto pubblico locale gestita da 18 comuni, che rischia di dover ridurre nuovamente il numero delle corse e delle tratte per salvaguardare il bilancio.
Addirittura per l’azienda ovadese, nata dalle ceneri della ditta “Alpi”, c’è il rischio concreto di un’interruzione del servizio pubblico dal 5 al 25 agosto – giorni a cavallo delle ferie estive – per risparmiare sul costo del viaggio.
La notizia, seppur ancora non confermata, avrebbe risvolti molto gravi sul territorio, visto che oltre un terzo della popolazione è anziana.
Quel che invece è certo è il taglio delle corse, già attuato da qualche settimana, e che ridurrà i trasporti pubblici del 15%.
A dare conferma di questo ennesimo “taglio” ci ha pensato la giunta comunale, in una conferenza stampa organizzata a Palazzo Delfino, sede del comune di Ovada.
Una brutta mazzata per il territorio, che dopo aver difeso con le unghie e con i denti il Punto di Primo Soccorso cittadino, ora si ritrova con un altro problema di difficile soluzione. Il problema, comunque, è nuovamente di natura economica.
Sono soprattutto i tagli ai finanziamenti e la riduzione di risorse a disposizione a spaventare l’azienda, nuovamente in crisi dopo la boccata d’aria ricevuta con l’ingresso dei comuni di Prasco e Rivalta Bormida di inizio anno.
La Saamo aveva così toccato quota 18 soci, rappresentati tutti dai comuni locali, ma soprattutto si era arrivati a quota 30.000 abitanti, numero minimo per garantire un servizio pubblico da parte di un’azienda di trasporto.
Adesso, invece, sembra di ritornare a un anno fa, quando l’azienda non riusciva a garantire lo stipendio entro i termini ai dipendenti e si parlava già di rischio default. “Al momento è difficile perfino fare il bilancio di previsione” fanno sapere dalla Saamo.
Le tratte coinvolte dal taglio sono quelle tra Ovada e Acqui e tutti i collegamenti con i piccoli paesi del Basso Piemonte, per un totale di circa 12.000 abitanti (il territorio ovadese).
Non è la prima volta che l’azienda di trasporto pubblico, con il consenso obbligato del Comune, annuncia tagli alle linee e ai trasporti, soprattutto in questo periodo.
L’ultima volta era stato dodici mesi fa, quando la Saamo viveva i suoi giorni peggiori, nonostante la cessione della ditta Econet (operatori ecologici, raccolta spazzatura e pulizia delle strade) ai privati.
Questa volta però sono stati gli stessi cittadini a protestare per questa situazione inaccettabile, allestendo un banchetto per la raccolta firme allo scopo di salvaguardare il servizio pubblico.
Al momento l’azione non ha sortito gli effetti sperati, ma dal gazebo di piazza Cereseto fanno sapere di essere intenzionati ad andare fino in fondo

Luca Piana

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