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Da due anni la nostra scuola è frequentata da una gradita ospite inizialmente venuta per osservare la nostra metodologia di lavoro all’interno del tirocinio assegnatole dall’università. Marianna già lo scorso anno, dopo un lavoro riguardante l’ambito logico-matematico, ci aveva invitato alla facoltà di Scienze della Formazione primaria per un incontro con una delle sue docenti e le colleghe, durante il quale si è illustrato il percorso strutturale della nostra scuola. Quest’anno Marianna ha proposto alla nostra scuola e a quella di Cassinelle un progetto intitolato “Sulle orme di Aleramo…” che potrebbe essere argomento di tesi e di pubblicazione. Tale progetto si snoderà su due versanti: il primo è rivolto ai genitori, agli Enti locali e alle aziende nell’ottica dell’Agenda 21 L, ovvero chi produce nella prospettiva del rispetto dello sviluppo sostenibile. Sono quindi invitati anche i genitori a partecipare allo svolgersi del progetto con segnalazioni, facendo conoscere attività, anche svolte da loro stessi, nell’ottica descritta. Contemporaneamente saranno coinvolti i bambini con il racconto della storia di Aleramo che permette una partecipazione fantastica alla nascita del territorio da essi abitato ed offre lo spunto per conoscere le risorse attualmente presenti. Molto importante e significativo l’interesse di entrambi i Comuni coinvolti che hanno immediatamente erogato dei sovvenzionamenti alle rispettive scuole. Dopo aver effettuato una ricerca-azione ponendo ai bambini la domanda: “Cosa troveremo nel bosco?” ci siamo recati nel bosco chiamato “del cavallo”. Qui avevamo un appuntamento a sorpresa con i bambini e le colleghe di Cassinelle. Ci avventuriamo lungo il sentiero dopo i saluti e la conoscenza con i compagni di passeggiata e mentre raccogliamo castagne, ricci, pigne ecc. sentiamo una voce: “Uno, due, tre… accipicchia quanti sono questi alberi! Sono stanco, non ne posso più!”.

Ai nostri occhi appare un antico cavaliere a cavallo di un bizzarro cavallo di legno. I bambini, dapprima stupiti, lo osservano con attenzione e cominciano a porgli mille domande. Veniamo a saper che si chiama Bardo Strillone, per questo parla a voce molto alta e ci racconta la storia di Aleramo che, ormai molto vecchio e stanco non è in grado di visitare i suoi territori e ha chiesto al Bardo di fargli un resoconto di tutto ciò che trova. A scuola decidiamo, insieme ai bambini, come organizzare le notizie da mandare ad Aleramo aiutando così Bardo Strillone. All’interno dell’aula bosco, dove abbiamo riprodotto, il più fedelmente possibile, l’ambiente visitato (anche con pitture a muro eseguite dai bambini), procediamo all’esame del materiale raccolto nel bosco. Si arriva alla conclusione di creare un libro che raccolga su ogni pagina un elemento, una sorta di “erbario”, corredato di materiale fotografico. Intorno all’input emotivo scaturito dall’incontro col Bardo ed al materiale raccolto si snodano tutte le attività volte al raggiungimento dei primi obiettivi previsti all’interno dei sei Campi di Esperienza.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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