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Spinetta Marengo, l’inquinamento nell’aria e nell’acqua  è a livelli preoccupanti per la salute degli sfortunati cittadini che vivono nella zona.

L’Arpa e il Sindaco vogliono garanzie e dati certi dal polo chimico. Non bastano le smentite.

Se pensavate che il problema rifiuti e inquinamento fosse una grana solo per Alessandria-città vi sbagliate. A Spinetta Marengo, secondo l’Arpa (agenzia regionale per la qualità dell’aria), è emerso che nel sobborgo si trova un’importante quantità di acido cloridrico, superiore dalle 2 alle 10 volte rispetto alle altre zone di Alessandria. La sostanza, prodotta verosimilmente dal polo chimico della Solvay Solexis, è nociva per le vie respiratorie dell’uomo, e la sua pericolosità aumenta in presenza di nebbia e umidità. Il tasso più elevato di persone che hanno riportato malattie alle vie respiratorie a Spinetta è superiore alla media, il che potrebbe essere dovuto anche alla concentrazione di acido cloridrico. Se in molti Paesi è già stato posto un limite per legge alle emissioni di acido cloridrico, in Italia questo ancora non è stato fatto. Le rivelazioni Arpa sono state comunque segnalate alla Procura della Repubblica e rese note ai dirigenti del polo chimico, che però, in base a loro personalissime rilevazioni, hanno contestato i dati affermando che i livelli di acido cloridrico risultano inferiori rispetto a quelli indicati dall’Arpa.

Il Comune di Alessandria, in seguito alle rilevazioni effettuate, ha deciso di approfondire la questione . Lo scorso 10 gennaio, il sindaco Rita Rossa e l’assessore alla qualità urbana e allo sviluppo sostenibile Marcello Ferralasco, hanno voluto incontrare i dirigenti della Solvay Solexis per verificare insieme a loro i dati raccolti. In seguito all’incontro, la proprietà del polo chimico ha ricevuto una comunicazione da parte del Comune in cui si legge che ogni quindici giorni verranno effettuate verifiche sulla qualità dell’aria di Spinetta. A tal proposito, verrà riattivata 24 ore su 24 la centralina di monitoraggio situata nel cortile della scuola elementare ‘Caretta’, alla quale verrà affiancata quella mobile Arpa.

“L’aggiornamento e la veridicità dei dati – ha precisato il sindaco in occasione dell’incontro – sono il punto di partenza per poter programmare interventi tesi al miglioramento della qualità dell’aria a Spinetta. È prioritaria la tutela della salute dei cittadini ed è mia intenzione vigilare con la massima attenzione, richiedere gli interventi necessari e arrivare al più presto ad un reale miglioramento della qualità dell’aria”.

“Chiederò inoltre – ha proseguito Rita Rossa – che vengano rispettate inderogabilmente le prescrizioni previste dall’Amministrazione Provinciale per la concessione dell’autorizzazione integrata ambientale e che il monitoraggio sia reso più stringente in collaborazione con l’Arpa.’’ Non ci sarà spazio quindi, almeno secondo le dichiarazioni, per tentativi di boicottare il rilevamento dei dati e letture di parte degli stessi.   Non è la prima volta che il sobborgo alessandrino si trova di fronte ad un’emergenza ambientale, causata, anche se non ufficialmente, da quell’industria che porta tanto lavoro quanti miasmi malsani. Di recente la cronaca nazionale si è occupata del caso Ilva di Taranto, dove gli operai si sono ritrovati davanti alla scelta di rimanere senza lavoro o continuare a lavorare per un’azienda responsabile della morte di parecchie persone. La speranza è di non dover raccontare storie simili anche alle porte di Alessandria.

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