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Un consorzio per Acqui Terme, Novi Ligure, Ovada e Tortona muterà il servizio di raccolta

Paolo Lantero: “Ogni cittadino avrà un sacchetto con microchip”

Rifiuti, in provincia si cambia. E anche se probabilmente non sarà coinvolto il capoluogo, la rivoluzione sarà vera e coinvolgerà i quattro grossi centri serviti dal Consorzio Servizi Rifiuti. Acqui Terme, Novi Ligure, Ovada e Tortona – in rigoroso ordine alfabetico – a partire dai prossimi mesi cambieranno completamente il servizio di raccolta rifiuti. Il filone da seguire per migliorare l’andamento – che fino ad ora si attesta sul 39%, con punte variabili, in tutta la Provincia – è quello veneto. In quella zona (Padova e Treviso le città più rappresentative) si è passati da un 40% scarso all’80% di raccolta differenziata corretta tra i cittadini.
Tra i più convinti dell’iniziativa è il sindaco di Ovada, Paolo Lantero. “Il progetto prevede che saranno eliminati i cassonetti dalle strade” ha detto il primo cittadino. “Ogni cittadino avrà a casa sua un sacchetto di plastica per effettuare la raccolta differenziata provvisto di microchip. In questo modo sarà possibile riconoscere coloro che non effettuano una corretta raccolta differenziata e da li iniziare a prendere provvedimenti”. Gli uomini del Consorzio Servizi Rifiuti stanno preparando una campagna pubblicitaria ad hoc, con opuscoli informativi e lezioni pensate per i docenti delle scuole, affinché ogni cittadino possa evitare di incappare in errori. Ogni famiglia sarà responsabile del proprio sacchetto della spazzatura e il passaggio dalla cucina al camion della spazzatura sarà molto più immediato di quello attuale.
Un metodo che cancella così una volta per tutte lo “Sceriffo dei rifiuti” promosso da Econet su indicazione di diverse amministrazioni comunali locali fino a pochi anni fa.
Ora il contratto in essere tra i 116 comuni della zona e le tre società miste con partecipazione diretta/indiretta dei comuni sono in scadenza il prossimo 30 giugno.
L’intenzione è quella di cambiare fin dai prossimi mesi.
Potrebbe esserci una proroga – d’altronde le società attualmente implicate nella raccolta rifiuti hanno anche capitale comunale – ma dagli ultimi mesi del 2015 si vuole voltare pagina. Giusto il tempo di definire la nuova tipologia di contratto per un bacino davvero ampio – tutta la fascia del Basso Piemonte in pratica, nel territorio al confine con la Liguria – e di spiegare ai cittadini le modalità di raccolta della differenziata.
Il tutto per migliorare il sistema attuale, ma non solo. E i vantaggi coinvolgeranno direttamente anche i cittadini. “Al momento la discarica in vigore (si trova vicino a Tortona) ha ancora al massimo 10 anni di vita” fanno sapere dal Consorzio. “Le spese per le amministrazioni ci saranno quando sarà inutilizzabile (servono migliaia di euro per la gestione e la bonifica) e costerà molto anche costruirne una nuova”. Con la metodologia attuata dal Consorzio sarà possibile riciclare direttamente i materiali senza utilizzare la discarica.
La carta, per esempio, se pulita, può essere immediatamente rivenduta alle aziende del settore.
“Nel lungo periodo potrebbero esserci anche risparmi economici per i cittadini” conclude Lantero. “Ognuno pagherà in base alla spazzatura prodotta”.

Luca Piana

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