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Cosa dice la Consulta

C’è molta preoccupazione in città per la riorganizzazione della sanità a livello locale. Ai primi di dicembre la Regione ha presentato un documento in cui si prevedeva per l’Ospedale di Acqui l’accorpamento dell’UTIC alla Rianimazione con la perdita di 4 posti di emergenza e la sostanziale chiusura della degenza pediatrica. Comprensibili le ragioni del comitato del territorio acquese che ha chiesto subito spiegazioni alle autorità preposte lamentando una perdita di servizi per tutto il territorio locale. La prima risposta, arrivata dall’attuale Assessore regionale Monferrino, era estremamente rassicurante prevedendo per il nosocomio acquese solamente l’accorpamento della degenza pediatrica a quella di Tortona. Peccato che ad inizio febbraio le Dirigenze dell’ASL e della Federazione sanitaria AL-AT hanno riproposto alla rappresentanza dei sindaci del territorio un documento che prevede l’accorpamento dell’UTIC alla Rianimazione e chiusura della degenza pediatrica. “Al di la delle affermazioni rassicuranti del Sindaco di Acqui e della consulta comunale – affermano dal comitato – in nessuna occasione è stata data una risposta di merito alle osservazioni tecniche  sulle problematiche che le riorganizzazioni comporterebbero. È chiaro che, nel rispetto della competenza tecnica le istituzioni hanno il dovere di parlare chiaro e di assumersi fino in fondo le responsabilità delle proprie scelte, evitando l’ipocrisia di rassicurare i cittadini quando in realtà danno mandato alla direzioni di procedere a quanto hanno deciso, indipendentemente dalla razionalità, dai bisogni della popolazione e anche dal risparmio ottenibile”. Unire UTIC e rianimazione, secondo il comitato territoriale porterebbe ad una riduzione di non più di 4-5 figure infermieristiche

 

Cosa dicela Comunità

“Prima di tutto la sicurezza del paziente”. Non ci sono mezzi termini per la Consulta per la salvaguardia della Sanità Acquese che interviene in modo netto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera acquese. Dopo l’annuncio della Regione Piemonte di razionalizzare le risorse anche nell’ospedale “Galliano” per i reparti di Ostetricia, Ginecologia e Rianimazione, che verranno ridotti o soppressi, la Consulta comunale non solo chiede una revisione della riorganizzazione ma propone l’ampliamento del servizio di Terapia Antalgica (terapia del dolore). Obiettivo che pare sia raggiunto secondo l’amministrazione comunale “Risulta che l’amministrazione della nostra Azienda Sanitaria stia provvedendo ad aumentare il Servizio” commenta il consigliere comunale Franca Arcerito. Per quanto riguarda l’accorpamento UTIC – rianimazione, dopo aver avuto rassicurazioni sulla non immediatezza del provvedimento il Sindaco della città, Enrico Bertero, ha richiesto con forza che venga garantita la sicurezza del paziente prima di addivenire a qualsiasi decisione. “L’obiettivo primario è quello di salvaguardare la sicurezza del degente, con gli stessi livelli assistenziali esistenti” aggiunge ancora il primo cittadino. In difesa del “punto nascite” la sono stati diffusi i dati riferiti ai parti per l’anno 2012: al 31 dicembre sono stati 355. “Numero in aumento seppur legato alla natalità e al bacino di utenza; per quanto riguarda la Ginecologia il trend è nettamente positivo con evidenti meriti del personale medico e infermieristico” ricorda Arcerito. La soppressione o riduzione del servizio, dunque, rappresenterebbe un grave disagio per gli acquesi che dovrebbero recarsi all’Ospedale di Alessandria, a 35 chilometri di distanza dalla cittadina termale

 

Giampi Grey

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