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Proteste dei cittadini stanchi dei rumori molesti che accompagnano l’estate

Diritto di divertirsi e diritto di dormire: quale soluzione?

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I I primi tavolini compaiono fuori dai bar e dai ristoranti. Alla sera le persone che scelgono di accomodarsi all’esterno dei vari locali sono sempre più numerose.
E se l’idea di poter stare fuori a divertirsi bevendo un cocktail alla frutta fa comparire il sorriso a molte persone, altre invece vivono il rovescio della medaglia di questa esperienza. I molti locali che dall’happy hour tirano fino a tarda notte spesso sono in centro o vicino a qualche piazza densamente abitata. Vi riportiamo di seguito parte di una lettera di alcuni condomini di un palazzo novese.
Ormai esasperati dagli schiamazzi notturni, ci chiedono di condividere il loro punto di vista sperando che chi si trova dall’altra parte possa ascoltare il loro invito.
“Da quando il termometro supera i venti gradi, la situazione notturna diventa invivibile vicino al nostro palazzo.
La sera è un vero incubo e al mattino, davanti al portone, troviamo vetri di bottiglie, bicchieri e qualche volta è già successo di trovare vomito e urina.
L’anno scorso le segnalazioni che abbiamo fatto ai carabinieri erano diventate molto frequenti e non avevano orari, siamo arrivati addirittura a chiamarli alle quattro di notte. Il loro intervento poneva fine agli schiamazzi ma la sera successiva il tutto si ripeteva.
Con l’estate alle porte, la clientela dei locali e i frequentatori delle piazze (molti portano da casa casse di birra) aumenterà e con essa il rumore. Visto che non vorremmo ritrovarci nella situazione che si è verificata l’anno scorso, abbiamo deciso di inviarvi questa lettera.
Se è vero che i giovani hanno diritto di divertirsi, è altrettanto vero che chi lavora ha diritto di dormire, almeno a partire da mezzanotte. Nella speranza che il rispetto reciproco e la civiltà possano diventare le parole chiave di una buona convivenza, vi chiediamo di riportare il nostro pensiero sulle vostre pagine.
E ci auguriamo di non dover stare con le dita incrociate, sperando di poter andare a dormire senza urla e vociare..

Alice Porotto

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