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Mentre una grande multinazionale svedese, molto nota, lancia il suo video virale su Internet, promuovendo una campagna contro i nani da giardino, nel Novese c’è chi si schiera a favore di quest’ultimi. In che modo? Liberandoli dal giardino di una signora della zona. Teresa li aveva “adottati” qualche anno fa, e da allora erano diventati parte integrante del suo giardino. Le sette statuette in gesso era disposte tra i vasi di fiori, almeno fino al 13 maggio, quando sono state rapite. I nani sono spariti e con loro anche i rapitori.
Sotto suggerimento di alcuni vicini, Teresa è andata a cercare i suoi amati nanetti nei campi e nei boschi circostanti ,pensando all’opera di qualche comitato di liberazione nani da giardino. Quest’ultimi operano sul territorio nazionale ed internazionale per liberare i nanetti dalla prigionia dei giardini, al fine di riportarli nel loro ambiente naturale: i boschi. La ricerca, tuttavia, non ha ottenuto i risultati sperati e dei sette minuti ancora nessuna traccia.
“Me li aveva regalati mio marito, ci tengo molto. Quindi, se è uno scherzo, vi prego di restituirmeli. Sono anche disposta a ricompensare chi me li farà riavere.”
Queste le parole di Teresa dopo il rapimento. Percio, se vi capita di andare a fare una passeggiata e scorgere dietro a un fungo un piccolo cappellino a punta rosso, non esitate a contattarci!

 

Alice Porotto

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