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Tribunale di Alessandria: arriva la spending review

Problemi logistici e ulteriore rallentamento della giustizia

A seguito di un lungo dibattito mai estinto del tutto, il Tribunale di Alessandria, da qualche settimana a questa parte, ha accorpato nei suoi uffici le sedi dei centri zona della Provincia, in un’ottica di spending review volta a diminuire i costi della giustizia.
I sindaci si dichiarano contrari all’accorpamento; Alessandria ha assunto il ruolo di ‘capoluogo della giustizia’ a tutti gli effetti, acquisendo pratiche e dipendenti che erano di competenza delle altre sedi. Ma che conseguenze ha portato, e porterà, avere un unico tribunale che si deve occupare dell’intera Provincia di Alessandria? Sicuramente non poche, a cominciare dai problemi di semplice natura logistica.
Se prima, infatti, gli uffici del Palazzo di Giustizia alessandrino ospitavano un certo numero di dipendenti, ora all’interno degli stessi uffici devono lavorare anche i dipendenti provenienti da fuori città, con conseguente sovraffollamento.
Per porre rimedio alla situazione, si è reso necessario convertire locali che erano adibiti a ripostigli o magazzini e arredarli in modo da consentire al nuovo personale di lavorare, non senza disagi per i lavoratori stessi, vecchi e nuovi.
Stesso discorso vale per pratiche e fascicoli che sono stati trasportati ad Alessandria, gli armadi non sono più sufficienti a contenerle tutte.
Altro problema percepito da chi è chiamato a frequentare le aule del Tribunale, è l’ulteriore rallentamento della giustizia e della burocrazia ad essa correlata.
Nonostante questi e altri disagi dovuti all’accorpamento, non sembra esserci stato, almeno per il momento, quel collasso temuto da alcuni catastrofisti che profetizzavano una paralisi del sistema giudiziaro.

Marcello Rossi

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