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Ogni settimana negli stabilimenti della società dovranno essere lavorate 136.280 ore in meno

A Novi Ligure saranno circa 600 i lavoratori coinvolti per un anno

Dopo alcuni mesi di silenzio sull’Ilva di Novi Ligure, con gran parte dell’opinione pubblica che si è concentrata sulla filiale di Taranto, ci sono delle novità per la grande industria del gruppo Riva che si occupa principalmente della produzione e della trasformazione dell’acciaio. La morte di Emilio Riva dello scorso aprile non ha lasciato strascichi negativi nella gestione della società, che è passata di mano al figlio Claudio.
La prima mossa della nuova amministrazione, che proseguirà sicuramente il cammino intrapreso negli anni ’50 dal “re dell’acciaio”, ha riguardato il contratto dei dipendenti delle sedi di Novi Ligure, Taranto e Genova. Si tratta del contratto di solidarietà, sperimentato a Taranto nei mesi scorsi e ora pronto ad essere attivato anche nella sede ligure e quella novese. Il gruppo Ilva/Riva e i sindacati metalmeccanici hanno sottoscritto un accordo per la riduzione delle ore di lavoro su base settimanale.
Ogni settimana nei tre stabilimenti della società dovranno essere lavorate 136.280 ore in meno.
Si tratta di una manovra che coinvolge 10.278 lavoratori (il 33.15% del totale). Solo a Novi Ligure saranno circa 600 i lavoratori coinvolti dal piano di ammortizzazione sociale per un anno, mentre gli altri 200 al momento sono stati esclusi dalla manovra.
Il motivo di questo cambio di strategia riguarda soprattutto la crisi di liquidità dell’azienda, con la possibilità di un ritardo di pagamento degli stipendi che pareva un’ipotesi tutt’altro che remota. Scongiurato – almeno per ora – questo pericolo, Claudio Riva ha deciso di dare un segnale forte per evitare scossoni sul mercato nazionale e internazionale, senza tralasciare critiche al governo in carica. Tecnicamente, infatti, il contratto di solidarietà proposto dall’Ilva ai lavoratori prevede la riduzione di un’ora di lavoro rispetto al piano originale. Negli ultimi tempi la direzione aveva già dato un netto taglio agli straordinari, praticamente spariti nelle tre sedi, per evitare costi extra in un periodo di “blocco” del mercato. Il contratto di solidarietà firmato dai lavoratori (nonostante il gelo con alcune sigle nazionali del sindacati) con la società dei Riva porterà nelle casse aziendali circa otto euro al giorno (stipendio stimato dall’Ilva) per ogni lavoratore.
Il gelo dei sindacati non è passato inosservato dai vertici e dai lavoratori, che nelle scorse settimane si sono riuniti con i loro rappresentanti. L’impressione è che ce ne saranno altre a breve nelle tre sedi di Taranto, Genova e Novi Ligure.

 

Luca Piana

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