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“In questo locale si mangia bene e si spende poco” recita l’insegna di una locanda poco distante da via Roma, a Novi Ligure, ormai chiusa da diversi mesi a causa dell’incessante crisi economica mondiale. A pochi metri di distanza è stato aperto, con un discreto successo di pubblico, un negozio di distributori automatici di cibo e bevande, simili a quelli che siamo abituati a vedere negli uffici o nelle stazioni ferroviarie. Il tutto è automatizzato e non richiede l’intervento di nessun funzionario, anche se il luogo è sorvegliato da due telecamere per ragioni di sicurezza.
Il negozio, se così può essere definito, ha raggiunto gli obiettivi prefissati dall’azienda, visto che da due mesi l’esperimento è stato ripetuto ad Ovada.
In questo caso i distributori automatici hanno sostituito un’agenzia di viaggi che ha chiuso i battenti con la fine del 2012, nella centralissima via Cairoli. Al primo impatto si vede una galleria impreziosita da macchinette, un fornellino elettrico per scaldare i tramezzini e alcuni sgabelli per consumare la merenda. Il tutto alla faccia di nutrizionisti e dietologi, che da anni fanno battaglie contro l’obesità a favore del mangiar sano, preparando i menù delle mense scolastiche.
Da questo punto di vista i ragazzi fanno orecchio da mercante; secondo loro, presso i distributori automatici, si mangia bene e, soprattutto, si spende poco (il prezzo delle singole consumazioni varia dai 50 centesimi ai 2 euro). Eppure i dati sull’obesità sono sempre più allarmanti: secondo un’indagine fatta dagli studenti del CNR Università di Padova per conto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, il 32% dei ragazzi tra i 7 ed i 16 anni si trova in una condizione di sovrappeso e il 36,2% ha uno stile di vita sedentario.
La dottoressa Michela Barichella, responsabile medico della Struttura di Dietetica e Nutrizione clinica degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano e promotrice della ricerca universitaria, ha dichiarato: “Sapevamo purtroppo che la popolazione italiana, compresi i bambini, tende all’obesità, ma quello che più stupisce è il dato sulla sedentarietà dei ragazzi obesi, ovvero quelli che avrebbero più bisogno di muoversi. La ricerca inoltre evidenzia che il consumo di frutta raccomandato, di almeno tre frutti al giorno, mediamente non è rispettato e le abitudini peggiori da questo punto di vista si possono purtroppo riscontrare nei bambini più piccoli e in quelli che hanno una circonferenza vita più ampia. Per questo è importante educare i genitori, in particolar modo le mamme, che normalmente organizzano le attività e la giornata alimentare dei loro figli, con particolare attenzione a pasti come colazione e merenda”.

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